Carissimi,
all’inizio di questa “settimana santa”, preceduta da un cammino quaresimale in cui le nostre tre parrocchie hanno vissuto intensi, significati e partecipati passi di comunione, vogliamo accostarci a ciascuno di voi, ad ogni famiglia delle nostre comunità, per condividere il mistero d’amore a cui la Pasqua del Signore ci invita e ci chiama.
Vivremo – nelle nostre tre parrocchie – il “Triduo pasquale” con l’unica tensione del cuore e della vita ad entrare nella grazia delle celebrazioni che ci porteranno a squarciare – nella grande Veglia – le tenebre della notte di ogni peccato e di ogni indifferenza con la Luce fulgida e vivida di Cristo – vera luce del mondo – e a rompere ogni chiusura e sordità con il canto lieto ed inebriante dell’Alleluia che raggiunge ogni vita e la rigenera nello stupore di un amore che tutto e tutti abbraccia.
È la Pasqua del Signore! È da qui che dobbiamo iniziare. È qui che bisogna tornare. Sempre, perché qui sta il cuore della fede, il cuore della Chiesa. Tutto cambia con la Pasqua.
E da questa Pasqua le nostre tre comunità devono incominciare a correre. Il cuore, i sentimenti debbono vibrare verso “l’oltre” delle nostre singole parrocchie per trovare forza nuova, energie, doni di grazia intrisi dalla fecondità della Pasqua del Signore.
Ci avviene – a questo la Pasqua di quest’anno ci chiama – come ai discepoli di Emmaus che, riconosciuto il Signore Gesù, senza indugio, di corsa, partono verso Gerusalemme, ansiosi di dire a tutti i loro amici che Gesù è risorto, è vivo.
Loro l’hanno incontrato. Iniziamo a correre!
È ciò che ci attende. Tutti noi, discepoli del Signore, corriamo insieme a dire e a testimoniare alla nostra città: “È risorto! È vivo il Signore Gesù: per me, per te, per tutti noi!”

I vostri preti

don Vittorio, don Giovanni, don Marcello, don Giuseppe

Al ritorno dalla mia visita pastorale a Milano, durante la quale ho vissuto momenti di grande comunione con codesta Comunità diocesana, sperimentando l'entusiasmo della fede e il calore dell'accoglienza dei milanesi, desidero esprimere a Lei, ai sacerdoti, alle persone consacrate e all'intera Comunità diocesana il mio cordiale apprezzamento.
Sono riconoscente per lo spirito con cui sono stati vissuti i vari incontri, come anche per l'organizzazione che ha consentito partecipazione da parte di tutti e ha dato modo, specialmente ai giovani e agli adolescenti, di esprimere la loro gioia e la loro vivacità contagiosa.
Ringrazio Lei, i suoi collaboratori e quanti hanno lavorato per la buona riuscita di quella indimenticabile giornata di preghiera, di dialogo e di festa. Sono grato anche per il sincero affetto nei confronti del Successore di Pietro, manifestato da diverse realtà ecclesiali e civili, come pure dai singoli fedeli: tutto ciò è segno di amore alla Chiesa.
Nell'incoraggiare l'intera Arcidiocesi di Milano a proseguire il suo cammino, testimoniando costantemente la gioia del Vangelo in ogni ambiente, anche i più difficili, invoco dal Signore, per la materna intercessione di Maria e dei Santi Ambrogio e Carlo, una effusione di doni e di conforti celesti su di Lei e su quanti sono affidati alle Sue cure pastorali.
Con tali sentimenti, mentre chiedo di perseverare nella preghiera per me, rinnovo a ciascuno la Benedizione Apostolica.
Fraternamente

Francesco