Anno IX - n° 32 - Domenica 30 Ottobre 2005 |
|
XXXI del tempo ordinario
Come un bimbo è l'anima mia
Salmo e Vangelo di questa domenica giocano sulla dicotomia piccolezza-grandezza, rappresentando la prima con l'immagine di un "bimbo svezzato in braccio a sua madre" (Sl 130,2), e la seconda con le figure degli scribi e dei farisei.
Questi ultimi hanno usurpato il posto di Mosè, che liberò il popolo dalla schiavitù e trasmise loro le dieci parole di vita. Prenderanno anche il posto di Gesù, il Figlio di Dio mite e umile di cuore, dal giogo soave e leggero, per imporre alla comunità dei fedeli insopportabili fardelli.
Gesù ha cambiato l'acqua in vino: alle purificazioni esteriori della legge ha sostituito il dono dello Spirito, che ci dà un cuore nuovo, quello del Figlio che ama come è amato. Ma noi, inavvertitamente, cambiamo il vino in acqua, sostituendo il Vangelo con la legge o imponendolo come legge! Questa perversione del Vangelo in legge è un ritorno dallo Spirito alla carne, che taglia fuori dalla grazia di Cristo. Le leggi sono certamente necessarie. L'uomo senza di esse non vive, né tanto meno convive con gli altri. Sono positive se nascono dallo Spirito di libertà, se vengono dall'amore e portano all'amore, pieno compimento della legge. Diversamente distruggono la vita filiale, sopprimendo diversità e alterità.
Gesù ci mette allora in guardia contro il pericolo che il Vangelo sempre corre nella storia, mostrando che, ciò che è capitato a Israele, è profezia costante di ciò che capita a noi.
Gesù ha sostituito il fardello pesante della legge con il giogo soave e leggero del Figlio che ama il Padre e i fratelli e la Chiesa a sua volta è chiamata a fare in modo che la Parola non diventi "legge" bensì comunicazione e comunione con colui che parla.
(Malachia 1,14b-2,1-2.8-10 - Salmo 130 - 1 Tessalonicesi 2,7b-9.13 - Matteo 23,1-12)
Ottavario di preghiera per i defunti
Perché il ricordo riconoscente per i nostri defunti non si concluda con una preghiera e un mazzo di fiori il giorno dei morti, la Parrocchia propone anche quest'anno la possibilità di suffragare ogni sera dell'Ottavario dei Morti i defunti delle proprie vie e dei propri caseggiati.
E' un atto di fede nella comunione con i nostri cari.
Giovedì 3 Lc 23,32-43
Via Alfieri
|
Venerdì 4
Via Brodolini |
Lunedì 7
Piazza Martiri Libertà
|
||
Via Cavalcanti |
Via Baracca |
Via Benefica |
Incontro di catechesi e di preghiera
del Santo Padre Benedetto XVI
con i bambini della Prima Comunione
Piazza San Pietro - Sabato, 15 ottobre 2005
CATECHESI DEL SANTO PADRE
Andrea: «Caro Papa, quale ricordo hai del giorno della tua prima
Comunione?»
Innanzitutto vorrei dire grazie per questa festa della fede che mi offrite, per
la vostra presenza e la vostra gioia. Ringrazio e saluto per l'abbraccio che
ho avuto da alcuni di voi, un abbraccio che simbolicamente vale per voi tutti,
naturalmente. Quanto alla domanda, mi ricordo bene del giorno della mia
Prima Comunione. Era una bella domenica di marzo del 1936, quindi 69 anni fa.
Era un giorno di sole, la chiesa molto bella, la musica, erano tante le belle
cose delle quali mi ricordo. Eravamo una trentina di ragazzi e di ragazze del
nostro piccolo paese, di non più di 500 abitanti. Ma nel centro dei miei ricordi
gioiosi e belli sta questo pensiero - la stessa cosa è già stata detta dal vostro
portavoce - che ho capito che Gesù è entrato nel mio cuore, ha fatto visita proprio
a me. E con Gesù Dio stesso è con me. E che questo è un dono di amore
che realmente vale più di tutto il resto che può essere dato dalla vita; e così
sono stato realmente pieno di una grande gioia perché Gesù era venuto da me. E
ho capito che adesso cominciava una nuova tappa della mia vita, avevo 9 anni,
e che adesso era importante rimanere fedele a questo incontro, a questa
Comunione. Ho promesso al Signore, per quanto potevo: "Io vorrei essere
sempre con te" e l'ho pregato: "Ma sii soprattutto tu con me". E così sono
andato avanti nella mia vita. Grazie a Dio, il Signore mi ha sempre preso per la
mano, mi ha guidato anche in situazioni difficili. E così questa gioia della Prima
Comunione era un inizio di un cammino fatto insieme. Spero che, anche per
tutti voi, la Prima Comunione che avete ricevuto in quest'Anno dell'Eucaristia
sia l'inizio di un'amicizia per tutta la vita con Gesù. Inizio di un cammino
insieme, perché andando con Gesù andiamo bene e la vita diventa buona.
Livia: «Santo Padre, prima del giorno della mia Prima Comunione
mi sono confessata. Mi sono poi confessata altre volte. Ma volevo
chiederti: devo confessarmi tutte le volte che faccio la Comunione? Anche
quando ho fatto gli stessi peccati? Perché mi accorgo che sono sempre quelli».
Direi due cose: la prima, naturalmente, è che non devi confessarti
sempre prima della Comunione, se non hai fatto peccati così gravi che sarebbe
necessario confessarsi. Quindi, non è necessario confessarsi prima di ogni
Comunione eucaristica. Questo è il primo punto. Necessario è soltanto nel caso
che hai commesso un peccato realmente grave, che hai offeso profondamente Gesù, così che l'amicizia è distrutta e devi ricominciare di nuovo. Solo in
questo caso, quando si è in peccato "mortale", cioè grave, è necessario confessarsi
prima della Comunione. Questo è il primo punto. Il secondo: anche
se, come ho detto, non è necessario confessarsi prima di ogni Comunione, è molto utile
confessarsi con una certa regolarità. È vero, di solito, i nostri peccati sono sempre
gli stessi, ma facciamo pulizia delle nostre abitazioni, delle nostre camere,
almeno ogni settimana, anche se la sporcizia è sempre la stessa. Per vivere
nel pulito, per ricominciare; altrimenti, forse la sporcizia non si vede, ma si
accumula. Una cosa simile vale anche per l'anima, per me stesso, se non mi
confesso mai, l'anima rimane trascurata e, alla fine, sono sempre contento di
me e non capisco più che devo anche lavorare per essere migliore, che devo
andare avanti. E questa pulizia dell'anima, che Gesù ci dà nel Sacramento
della Confessione, ci aiuta ad avere una coscienza più svelta, più aperta e
così anche di maturare spiritualmente e come persona umana. Quindi due
cose: confessarsi è necessario soltanto in caso di un peccato grave, ma è
molto utile confessarsi regolarmente per coltivare la pulizia, la bellezza dell'anima
e maturare man mano nella vita.
Andrea: «La mia catechista, preparandomi al giorno della mia Prima
Comunione, mi ha detto che Gesù è presente nell'Eucaristia. Ma come?
Io non lo vedo!»
Sì, non lo vediamo, ma ci sono tante cose che non vediamo e che esistono
e sono essenziali. Per esempio, non vediamo la nostra ragione, tuttavia
abbiamo la ragione. Non vediamo la nostra intelligenza e l'abbiamo. Non vediamo,
in una parola, la nostra anima e tuttavia esiste e ne vediamo gli effetti,
perché possiamo parlare, pensare, decidere ecc... Così pure non vediamo, per
esempio, la corrente elettrica, e tuttavia vediamo che esiste, vediamo questo
microfono come funziona; vediamo le luci. In una parola, proprio le cose più
profonde, che sostengono realmente la vita e il mondo, non le vediamo, ma
possiamo vedere, sentire gli effetti. L'elettricità, la corrente non le vediamo, ma la luce
la vediamo. E così via. E così anche il Signore risorto non lo vediamo con i
nostri occhi, ma vediamo che dove è Gesù, gli uomini cambiano, diventano
migliori. Si crea una maggiore capacità di pace, di riconciliazione, ecc... Quindi,
non vediamo il Signore stesso, ma vediamo gli effetti: così possiamo capire
che Gesù è presente. Come ho detto, proprio le cose invisibili sono le più
profonde e importanti. Andiamo dunque incontro a questo Signore invisibile, ma
forte, che ci aiuta a vivere bene.
Giulia: «Santità, tutti ci dicono che è importante andare a Messa
alla domenica. Noi ci andremmo volentieri ma spesso i nostri genitori non
ci accompagnano perché alla domenica dormono, il papà e la mamma
di un mio amico lavorano in un negozio e noi spesso andiamo fuori
città per trovare i nonni. Puoi dire a loro una parola perché capiscano che
è importante andare a Messa insieme, ogni domenica?»
Riterrei di sì, naturalmente, con grande amore, con grande rispetto per i
genitori che, certamente, hanno tante cose da fare. Ma tuttavia, con il rispetto
e l'amore di una figlia, si può dire: cara mamma, caro papà, sarebbe così
importante per noi tutti, anche per te incontrarci con Gesù. Questo ci
arricchisce, porta un elemento importante alla nostra vita. Insieme troviamo un po' di
tempo, possiamo trovare una possibilità. Forse anche dove abita la nonna si
troverà la possibilità. In una parola direi, con grande amore e rispetto per i
genitori, direi loro: "Capite che questo non è solo importante per me, non lo dicono
solo i catechisti, è importante per tutti noi; e sarà una luce della domenica per
tutta la nostra famiglia".
Alessandro: «A cosa serve andare alla Santa Messa e ricevere la
Comunione per la vita di tutti i giorni?»
Serve per trovare il centro della vita. Noi la viviamo in mezzo a tante cose. E
le persone che non vanno in chiesa non sanno che a loro manca proprio
Gesù. Sentono però che manca qualcosa nella loro vita. Se Dio resta assente
nella mia vita, se Gesù è assente dalla mia vita, mi manca una guida, mi manca
una amicizia essenziale, mi manca anche una gioia che è importante per la
vita. La forza anche di crescere come uomo, di superare i miei vizi e di
maturare umanamente. Quindi, non vediamo subito l'effetto dell'essere con Gesù
quando andiamo alla Comunione; lo si vede col tempo. Come anche, nel
corso delle settimane, degli anni, si sente sempre più l'assenza di Dio, l'assenza
di Gesù. È una lacuna fondamentale e distruttiva . Potrei adesso facilmente
parlare dei Paesi dove l'ateismo ha governato per anni; come ne sono
risultate distrutte le anime, ed anche la terra; e così possiamo vedere che è
importante, anzi, direi, fondamentale, nutrirsi di Gesù nella comunione. E' Lui che ci dà
la luce, ci offre la guida per la nostra vita, una guida della quale abbiamo bisogno.
Anna: «Caro Papa, ci puoi spiegare cosa voleva dire Gesù quando
ha detto alla gente che lo seguiva: "Io sono il pane della vita"»?
Allora dobbiamo forse innanzitutto chiarire che cos'è il pane. Noi abbiamo
oggi una cucina raffinata e ricca di diversissimi cibi, ma nelle situazioni più
semplici il pane è il fondamento della nutrizione e se Gesù si chiama il pane della
vita, il pane è, diciamo, la sigla, un'abbreviazione per tutto il nutrimento. E
come abbiamo bisogno di nutrirci corporalmente per vivere, così anche lo
spirito, l'anima in noi, la volontà, ha bisogno di nutrirsi. Noi, come persone umane,
non abbiamo solo un corpo, ma anche un'anima; siamo persone pensanti con
una volontà, un'intelligenza, e dobbiamo nutrire anche lo spirito, l'anima,
perché possa maturare, perché possa realmente arrivare alla sua pienezza. E,
quindi, se Gesù dice io sono il pane della vita, vuol dire che Gesù stesso è
questo nutrimento della nostra anima, dell'uomo interiore del quale abbiamo
bisogno, perché anche l'anima deve nutrirsi. E non bastano le cose tecniche, pur
tanto importanti. Abbiamo bisogno proprio di questa amicizia di Dio, che ci aiuta
a prendere le decisioni giuste. Abbiamo bisogno di maturare umanamente. Con altre parole, Gesù ci nutre così che diventiamo realmente persone mature e
la nostra vita diventa buona.
Adriano: «Santo Padre, ci hanno detto che oggi faremo
l'Adorazione Eucaristica? Che cosa è? Come si fa? Ce lo puoi spiegare? Grazie»
Allora, che cos'è l'adorazione, come si fa, lo vedremo subito, perché tutto
è ben preparato: faremo delle preghiere, dei canti, la genuflessione e siamo
così davanti a Gesù. Ma, naturalmente, la tua domanda esige una risposta
più profonda: non solo come fare, ma che cosa è l'adorazione. Io direi:
adorazione è riconoscere che Gesù è mio Signore, che Gesù mi mostra la via da
prendere, mi fa capire che vivo bene soltanto se conosco la strada indicata da
Lui, solo se seguo la via che Lui mi mostra. Quindi, adorare è dire: «Gesù, io
sono tuo e ti seguo nella mia vita, non vorrei mai perdere questa amicizia,
questa comunione con te». Potrei anche dire che l'adorazione nella sua essenza è
un abbraccio con Gesù, nel quale gli dico: «Io sono tuo e ti prego sii anche
tu sempre con me».
PAROLE DEL SANTO PADRE AL TERMINE DELL'INCONTRO
Carissimi ragazzi e ragazze, fratelli e sorelle, alla fine di questo
bellissimo incontro trovo solo una parola: grazie.
Grazie per questa festa della fede.
Grazie per questo incontro tra di noi e con Gesù.
E grazie, naturalmente, a tutti che hanno reso possibile questa festa: ai
catechisti, ai sacerdoti, alle suore; a tutti voi.
Ripeto, alla fine, le parole d'inizio di ogni liturgia e vi dico: "La pace sia con
voi"; cioè il Signore sia con voi, la gioia sia con voi e così la vita sia buona.
Buona domenica, buona notte e arrivederci tutti insieme con il Signore.
Grazie tante!
Primo incontro di catechismo dei bambini di 2a elementare
Sabato 12 Novembre dalle ore 14.30 si svolgerà il primo incontro di catechismo dei bambini di 2a elementare presso l'Oratorio San Luigi.
Il programma dell'incontro sarà il seguente: ore 14.30 accoglienza seguiranno giochi, riflessione, lavoro a gruppi, merenda, danze e canti - ore 16.15 preghiera conclusiva con i genitori - ore 16.30 conclusione dell'incontro
Le date dei prossimi incontri saranno: 19/11 - 3/12 - 18/12 (al cinema nuovo) - 11/2 - 18/2 - 25/2 - 6/5 - 13/5
Incontri sulla Bibbia
Mercoledì 2 novembre 2005 alle ore 21.00 al Centro Parrocchiale si terrà il secondo incontro su temi biblici.
Sono previsti 7 incontri da svolgere sui seguenti argomenti:
- Qual è il senso dell'uomo nel creato?
- Davvero l'uomo "immagine" e "somiglianza" di Dio?
- Separazione in maschio e femmina: principio di divisione o di
relazione?
- L'uomo vertice della creazione. Ma quale il suo fine?
- Condizione di fragilità e di privilegio dell'uomo
- Missione e limiti dell'uomo fatto per la comunione
- L'archetipo di ogni peccato
- Tenerezza e amore di Dio nel "Canto della vigna"
- Simbolica nuziale: l'uomo ama così... ma Dio...
E' prevista la lettura dei brani della Bibbia, la ricerca del senso e dei messaggi contenuti, l'eventuale compimento nel Nuovo testamento o almeno i suoi richiami, gli interventi di interpretazione, di ricerca o di quesito di ogni partecipante agli incontri.
Date dei prossimi incontri: 30/11 - 11/01 - 15/02 - 26/04 - 17/05
Convegno Genitori
Tu chiamale se vuoi... emozioni
Domenica 13 Novembre presso il Centro Femminile
Programma:
ore 15.00 Accoglienza - ore 15.30 Inizio interventi dei relatori
ore 17.30 Pausa dei lavori - ore 17.45 Discussione
ore 18.30 Termine convegno - a seguire Happy Hour
Relatori
Attore: Roberto Zago - Maria Teresa Menegotti
Tu chiamale se vuoi... emozioni: la capacità di far stare bene l'altro
Psicologo: Don Renzo Ferraroli
L'emozione che ci segna la vita: eccezione e quotidiano.
Cantante: Don Claudio Burgio e la sua Band
Sensazioni sensazioni... sensazioni forti: alla ricerca dell'E mozione
Le iscrizioni presso la segreteria dell'Oratorio San Luigi dal Lunedì al Giovedì dalle 16.00 alle 18.30 entro Lunedì 7 Novembre
Quota per persona Euro 2
La vita della nostra comunità
Domenica 30 Ottobre 2005 - XXXI Tempo Ordinario |
- Ritiro dei ragazzi di 5a elementare e dei loro genitori |
Lunedì 31 Ottobre 2005 |
- Oggi si chiudono le iscrizioni per il pellegrinaggio in Terra Santa per adolescenti e giovani e la consegna della scheda per l'accoglienza dei giovani di Taizè |
Martedì 1 Novembre 2005 - Tutti i Santi |
- Sante Messe in Chiesa Parrocchiale alle ore 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.00 |
Mercoledì 2 Novembre 2005 - Commemorazione dei Defunti |
- Sante Messe in Chiesa Parrocchiale alle ore 8.30 - 10.00 - 18.00 |
Giovedì 3 Novembre 2005 |
ore 21.00 Santa Messa in Chiesa Parrocchiale |
Venerdì 4 Novembre 2005 - San Carlo Borromeo |
ore 15.00 Catechesi per casalinghe e pensionati in Chiesa Parrocchiale |
Sabato 5 Novembre 2005 |
ore 19.00 Incontro per i genitori dei ragazzi preadolescenti di 2a e 3a media con Don Paolo in Oratorio San Luigi (iscrizioni per la cena entro giovedì 3 Novembre) |
Domenica 6 Novembre 2005 - Solennità di Cristo Re |
- Ritiro dei ragazzi di 1a media |
Sacerdoti: Orari delle Sante Messe in Parrocchia |