Carissimi,
nell’ultima settimana di agosto abbiamo compiuto un interessante viaggio-pellegrinaggio che ci ha portato alla scoperta di tesori religiosi e culturali davvero singolari: la terra della Camargue, sostando all’isola Saint Honorat (Cannes) per visitare l’Abbazia Nostra Signora di Lerins ove vive la comunità dei monaci cistercensi nel monastero fortificato dell’XI secolo.
Estesi campi di girasoli hanno accompagnato il nostro viaggio.
Rimango sempre affascinato dai girasoli: sanno sempre da che parte voltarsi, verso dove guardare… verso il sole che li fa crescere, che restituisce loro la forza, la luce, il calore e la bellezza, così da incantare e stupire che li guarda…
E ad Arles, contemplando “i girasoli” di Van Gogh, il fascino si è fatto quasi inebriante.
Guardando i girasoli, cogliendo lo sguardo dei girasoli ho pensato e ripensato alla lettera pastorale del nostro Arcivescovo “Cresce lungo il cammino il suo vigore” in cui ci invita a guardare a ciò che veramente conta per poter camminare: la Parola, l’Eucaristia domenicale, la preghiera personale e comunitaria: non abbiamo altro, come il sole per i girasoli.
Voglio riprendere un pensiero, un desiderio che vi ho comunicato più volte. Oggi lo ribadisco con forza ed affetto: la partecipazione all’Eucaristia, soprattutto a quella domenicale.
Da desiderare, da preparare, da vivere.
L’Eucaristia non è un rito, non è una cerimonia. È Qualcuno: è Gesù Cristo
Crocifisso e Risorto, vivo oggi in mezzo a noi.
Lui è lì, in quel pezzo di pane e nella sua Parola: ci aspetta, ci cerca, ci illumina, ci guarda con occhi d’amore, di perdono, di tenerezza, di gioia.
E cerca il mio, il nostro sguardo. È da questo “incontro di sguardi” che nasce, si costruisce, cresce ogni giorno il cristiano e la comunità cristiana.
Uno sguardo da Lui e a Lui, tra noi e verso tutti.
Ho un sogno: che sempre più i “miei” fedeli ridiventino “gelosi” della domenica come giorno della vera festa, dell’incontro con l’Amato, come il giorno della celebrazione di un amore incommensurabile, della comunità, come il giorno in cui abbeverarsi alla fonte della speranza, a chi fonda e alimenta la nostra speranza: il Cristo, il Signore Gesù risorto.
“Gelosi” della domenica come giorno del Signore, come giorno dell’amore ad ogni uomo: è la gioia della festa.
Se avete paura dell’amore non celebrate (non partecipate) la Messa.
Se avete paura della gente non celebrate (non partecipate) la Messa.
Se celebrate (partecipate) la Messa condannate la vostra anima al tormento dell’amore. (Thomas Mentor)
Impariamo dai girasoli, dal loro sguardo: occorre essere innamorati del sole. Occorre fidarsi del nostro Dio...
Vi benedico

Inizia il mese di Ottobre che, nella comunità cristiana, è caratterizzato dalla devozione alla Madonna del S. Rosario. È un invito a pregare e a meditare questa preghiera che ha “costruito” la santità di intere generazioni. Sembra una preghiera ripetitiva, monotona… ma non è così.

Con le labbra ed il cuore si ripete: “Ave Maria… prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen”; le labbra ed il cuore che amano dicono continuamente: “Ave Maria”… l’amore non è mai ripetitivo! “Vorrei dire a ciascuno e a tutti: mettete (mettiamo) in tasca il rosario. Può darsi che passi del tempo, forse degli anni prima che lo recitiamo per benino.

Non importa, tenetelo vicino. Vi aiuterà. Semmai, quando vi passa sotto le dita, dite solo AVE MARIA” (Carlo Carretto)