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SS.  GERVASO   E   PROTASO  -  NOVATE  MILANESE

Anno V - n° 8 - Domenica 25 Febbraio 2001


Sacerdoti:

Don Ugo Proserpio -
Parroco - Tel. 02.35.41.417
Don Massimo Riva - Vicario Parrocchiale - Tel. 02.39.10.11.51
Don Paolo Rota - Vicario Parrocchiale - Tel. 02.35.44.602
posta elettronica: donpaolo.rota@tiscalinet.it

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Il frutto buono della misericordia

In questa domenica la Parola ci invita a meditare sulle caratteristiche dei falsi maestri: ciechi alla misericordia, giudici severi con gli altri e benevoli verso di sé, non si riconoscono bisognosi di perdono.

Qual è allora la pianta da cui germogliano questi mali?

Il cuore dell'uomo, la cui bontà o cattiveria si conosce dai suoi frutti.

Questo viene detto perché si impari a non giudicare gli altri dalle loro opere, bensì sé stessi, ed essere così disposti ad accettare l'assoluzione e il condono di Dio, in modo da fare ugualmente con gli altri.

La nostra cattiveria verso gli altri è la mancanza di misericordia e il male fondamentale verso sé stessi è l'occhio cieco che non vede il proprio male e non sente il bisogno di misericordia.

C'è una stretta connessione tra occhio, cuore e mano: il principio dell'azione buona o cattiva è il cuore pieno o meno di misericordia mentre il principio della misericordia nel nostro cuore è l'occhio, sua finestra, che ne riconosce il bisogno e ne accoglie la luce.

Chi vede con sincerità sé stesso, vede il proprio male e il bisogno che ha di perdono. E' l'unica condizione per la guarigione. Davanti a Gesù l'uomo scopre il proprio peccato senza paura e senza vergogna, perché si vede perdonato e conosce sé stesso come amato infinitamente da Dio e Dio come colui che infinitamente ama.

 


Messaggio del Papa per la Quaresima

"La carità non tiene conto del male ricevuto" (1 Cor 13, 5)

1. "Ecco, noi saliamo a Gerusalemme" (Mc 10, 33). Con queste parole il Signore invita i discepoli a percorrere con Lui il cammino che dalla Galilea conduce al luogo dove si consumerà la sua missione redentrice. Questo cammino verso Gerusalemme, che gli Evangelisti presentano come il coronamento dell'itinerario terreno di Gesù, costituisce il modello della vita del cristiano, impegnato a seguire il Maestro sulla via della Croce. Anche agli uomini e alle donne di oggi Cristo rivolge l'invito a "salire a Gerusalemme". Lo rivolge con forza particolare in Quaresima, tempo favorevole per convertirsi e ritrovare la piena comunione con Lui, partecipando intimamente al mistero della sua morte e risurrezione.

La Quaresima, pertanto, rappresenta per i credenti l'occasione propizia di una profonda revisione di vita. Nel mondo contemporaneo, accanto a generosi testimoni del Vangelo, non mancano battezzati che, dinanzi all'esigente appello ad intraprendere la "salita verso Gerusalemme", assumono un atteggiamento di sorda resistenza ed a volte anche di aperta ribellione. Sono situazioni in cui l'esperienza della preghiera è vissuta in modo piuttosto superficiale, così che la parola di Dio non incide nell'esistenza. Lo stesso Sacramento della Penitenza è ritenuto da molti insignificante e la Celebrazione eucaristica domenicale soltanto un dovere da assolvere.

Come accogliere l'invito alla conversione che Gesù ci rivolge anche in questa Quaresima? Come realizzare un serio cambiamento di vita? Occorre innanzitutto aprire il cuore ai toccanti messaggi della liturgia. Il periodo che prepara alla Pasqua rappresenta un provvidenziale dono del Signore ed una preziosa possibilità per avvicinarsi a Lui, rientrando in se stessi e mettendosi in ascolto dei suoi interiori suggerimenti.

2. Ci sono cristiani che pensano di poter fare a meno di tale costante sforzo spirituale, perché non avvertono l'urgenza di confrontarsi con la verità del Vangelo. Essi tentano di svuotare e rendere innocue, perché non turbino il loro modo di vivere, parole come: "Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano" (Lc 6, 27). Tali parole, per queste persone, risuonano quanto mai difficili da accettare e da tradurre in coerenti comportamenti di vita. Sono infatti parole che, se prese sul serio, obbligano ad una radicale conversione. Invece, quando si è offesi e feriti, si è tentati di cedere ai meccanismi psicologici dell'autocompassione e della rivalsa, ignorando l'invito di Gesù ad amare il proprio nemico. Eppure le vicende umane d'ogni giorno mettono in luce, con grande evidenza, quanto il perdono e la riconciliazione siano irrinunciabili per porre in essere un reale rinnovamento personale e sociale. Questo vale nelle relazioni interpersonali, ma anche nei rapporti fra comunità e fra nazioni.

3. I numerosi e tragici conflitti che dilaniano l'umanità, scaturiti talvolta anche da malintesi motivi religiosi, hanno scavato solchi di odio e di violenza tra popoli e popoli. A volte, questo avviene anche tra gruppi e fazioni all'interno di una stessa nazione. Si assiste infatti talora, con un doloroso senso di impotenza, al riaffiorare di lotte che si credevano definitivamente sopite e si ha l'impressione che alcuni popoli siano coinvolti in una spirale di violenza inarrestabile, che continuerà a mietere vittime e vittime, senza una concreta prospettiva di soluzione. E gli auspici di pace, che si levano da ogni parte del mondo, risultano inefficaci: l'impegno necessario per avviare verso la desiderata concordia non riesce ad affermarsi.

Di fronte a questo inquietante scenario, i cristiani non possono restare indifferenti. E' per questo che, nell'Anno giubilare appena concluso, mi sono fatto voce della richiesta di perdono della Chiesa a Dio per i peccati dei suoi figli. Siamo ben consapevoli che le colpe dei cristiani ne hanno purtroppo offuscato il volto immacolato, ma, confidando nell'amore misericordioso di Dio che non tiene conto del male in vista del pentimento, sappiamo anche di poter continuamente riprendere fiduciosi il cammino. L'amore di Dio trova la sua espressione più alta proprio quando l'uomo, peccatore e ingrato, viene riammesso alla piena comunione con Lui. In quest'ottica, la "purificazione della memoria" costituisce soprattutto la rinnovata confessione della misericordia divina, una confessione che la Chiesa, ai suoi diversi livelli, è chiamata ogni volta a fare propria con rinnovata convinzione.

4. L'unica via della pace è il perdono. Accettare e donare il perdono rende possibile una nuova qualità di rapporti tra gli uomini, interrompe la spirale dell'odio e della vendetta e spezza le catene del male, che avvincono il cuore dei contendenti. Per le nazioni in cerca di riconciliazione e per quanti auspicano una coesistenza pacifica tra individui e popoli, non c'è altra via che questa: il perdono ricevuto ed offerto. Quanto ricche di salutari insegnamenti risuonano le parole del Signore: "Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti" (Mt 5, 44-45)! Amare chi ci ha offesi disarma l'avversario e può trasformare in un luogo di solidale cooperazione anche un campo di battaglia.

E' una sfida, questa, che concerne le singole persone, ma anche le comunità, i popoli e l'intera umanità. Interessa, in modo speciale, le famiglie. Non è facile convertirsi al perdono ed alla riconciliazione. Riconciliarsi può già apparire problematico quando all'origine c'è una propria colpa. Se poi la colpa è dell'altro, riconciliarsi può essere visto addirittura come irragionevole umiliazione. Per fare un simile passo è necessario un cammino di interiore conversione; occorre il coraggio dell'umile obbedienza al comando di Gesù. La sua parola non lascia dubbi: non solo chi provoca l'inimicizia, ma anche chi la subisce deve cercare la riconciliazione (cfr Mt 5, 23-24). Il cristiano deve fare la pace anche quando si sente vittima di chi l'ha ingiustamente offeso e percosso. Il Signore stesso ha agito così. Egli attende che il discepolo lo segua, cooperando in tal modo alla redenzione del fratello.

In questo nostro tempo, il perdono appare sempre più come dimensione necessaria per un autentico rinnovamento sociale e per il consolidarsi della pace nel mondo. La Chiesa, annunciando il perdono e l'amore per i nemici, è consapevole di immettere nel patrimonio spirituale dell'intera umanità un modo nuovo di rapportarsi agli altri; un modo certo faticoso, ma ricco di speranza. In questo essa sa di poter contare sull'aiuto del Signore, che mai abbandona chi a Lui ricorre nelle difficoltà.

5. "La carità non tiene conto del male ricevuto" (1 Cor 13,5). In questa espressione della prima Lettera ai Corinti, l'apostolo Paolo ricorda che il perdono è una delle forme più elevate dell'esercizio della carità. Il periodo quaresimale rappresenta un tempo propizio per meglio approfondire la portata di questa verità. Mediante il Sacramento della riconciliazione, il Padre ci dona in Cristo il suo perdono e questo ci spinge a vivere nella carità, considerando l'altro non come un nemico, ma come un fratello.

Possa questo tempo di penitenza e di riconciliazione incoraggiare i credenti a pensare e ad operare nel segno di una carità autentica, aperta a tutte le dimensioni dell'uomo. Questo atteggiamento interiore li condurrà a portare i frutti dello Spirito (cfr Gal 5, 22) e ad offrire con cuore nuovo l'aiuto materiale a chi è nel bisogno.

Un cuore riconciliato con Dio e con il prossimo è un cuore generoso. Nei giorni sacri della Quaresima la `colletta' assume un significativo valore, perché non si tratta di donare qualcosa del superfluo per tranquillizzare la propria coscienza, ma di farsi carico con sollecitudine solidale della miseria presente nel mondo. Considerare il volto dolorante e le condizioni di sofferenza di tanti fratelli e sorelle non può non spingere a condividere almeno parte dei propri beni con chi è in difficoltà. E l'offerta quaresimale risulta ancor più ricca di valore, se chi la compie si è liberato dal risentimento e dall'indifferenza, ostacoli che tengono lontani dalla comunione con Dio e con i fratelli. Il mondo attende dai cristiani una coerente testimonianza di comunione e di solidarietà.

Sono al riguardo quanto mai illuminanti le parole dell'apostolo Giovanni: "Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello in necessità gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l'amore di Dio?" (1 Gv 3, 17).

Fratelli e Sorelle! San Giovanni Crisostomo, commentando l'insegnamento del Signore sul cammino verso Gerusalemme, ricorda che Cristo non lascia i discepoli ignari delle lotte e dei sacrifici che li attendono. Egli sottolinea che rinunciare al proprio `io' è difficile, ma non impossibile quando si può contare sull'aiuto di Dio a noi concesso "mediante la comunione con la persona di Cristo" (PG 58, 619 s).

Ecco perché, in questa Quaresima, desidero invitare tutti i credenti ad un'ardente e fiduciosa preghiera al Signore, perché conceda a ciascuno di fare una rinnovata esperienza della sua misericordia. Solo questo dono ci aiuterà ad accogliere e vivere in modo sempre più gioioso e generoso la carità di Cristo, che "non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità" (1 Cor 13, 5-6).

Con questi sentimenti invoco la protezione della Madre della Misericordia sul cammino quaresimale dell'intera Comunità dei credenti e di cuore imparto a ciascuno la Benedizione Apostolica.

Giovanni Paolo II

 


Pellegrinaggio parrocchiale

La Parrocchia organizza per il mese di maggio (il 13 maggio è l'anniversario dell'apparizione di Fatima) un pellegrinaggio ai santuari di Fatima e di Santiago di Compostela.

Il pellegrinaggio si terrà dal 15 al 19 maggio.

Il programma e le modalità di iscrizione saranno pubblicate sui prossimi numeri della "Comunità".

 


Programma Quaresima adulti

· Lunedì 5, martedì 6, mercoledì 7 marzo: ore 6.30 Santa Messa in Chiesa parrocchiale; celebreranno Mons. Agnesi e Padre Claudio

· Momento di silenzio e preghiera personale tutti i giorni (da lunedì al venerdì) della prima settimana di quaresima dalle ore 21.00 alle ore 22.00 in Chiesa parrocchiale

· Predicazione serale dell'Arcivescovo il martedì

· Quaresimale il venerdì sera alle ore 21.00 in Chiesa Parrocchiale (tranne il primo venerdì di quaresima)

 


Catechesi quaresimali del Cardinale

Durante la Quaresima, come ogni anno, l'Arcivescovo Card. Martini ci aiuterà a vivere intensamente questo periodo santo commentando la Parola di Dio.

Il tema della catechesi quaresimale sarà:
"Notti e giorni del cuore - un cammino di introspezione con Maria"

Il corso di catechesi si snoderà attraverso cinque incontri che metteranno a fuoco di volta in volta i seguenti temi coi rispettivi riferimenti evangelici:

- "La notte dei sentimenti" Lc 2, 46-50; Mc 6,1-5; Lc 11,27-28
- "La notte della fede" Mc 3, 31-35; 14,32-38
- "La consolazione della mente" Lc 10, 21-22; Lc 2,15-19; Lc 2,51-52
- "La consolazione del cuore" Lc 1,39-45; 1,46-49
- "La consolazione della vita" Gv 2,1-10; Gv 19,25-27

Si potranno seguire ogni martedì (6 - 13 - 20 - 27 marzo e 3 aprile) alle ore 20.45 su Telenova e alle ore 21.00 su Novaradio A - Circuito Marconi

Per seguire le catechesi è stato preparato un sussidio, che è in vendita in Chiesa sul tavolo della Buona Stampa.

Si potrà seguire individualmente o a gruppi nei centri di ascolto.

Mi rivolgo quindi a quelle famiglie che possono ospitare i vicini di casa o gli inquilini del caseggiato a dare il proprio nominativo entro domenica 4 marzo in casa parrocchiale. I sacerdoti saranno presenti per riflettere con voi sulla parola del vescovo.

Ringrazio le famiglie che accetteranno questo invito.

 


Spazio MISNA
http://www.misna.org

PHILIPPINES, 24 FEB 2001
JOLO: SCONTRI TRA ESERCITO E RIBELLI
Offensiva dell'esercito filippino nell'isola di Jolo. I reparti governativi, appoggiati dalla polizia, hanno dato oggi l'assalto, in due riprese, alla zona controllata dal movimento islamico di "Abu Sayyaf"( "Spada di Dio"). Il bilancio delle vittime, stando a fonti locali, è di 13 morti: 12 ribelli ed un soldato. Inoltre, almeno 15 governativi sono rimasti feriti. Il gruppo di Abu Sayyaf, dopo aver prima sequestrato e poi liberato lo scorso anno numerosi turisti dietro riscatto, tiene ancora in ostaggio il filippino Roland Ullah e lo statunitense Jeffrey Schilling. (CO)

SIERRA LEONE, 24 FEB 2001
OMS: "LA SITUAZIONE SANITARIA È DISASTROSA"
Le strutture sanitarie sierraleonesi sono in ginocchio. Ospedali e dispensari dell'ex protettorato britannico sono assolutamente insufficienti e inadeguati a fronteggiare la duplice emergenza costituita dagli sfollati di guerra e dai profughi che rientrano a migliaia dalla vicina Guinea. L'allarme è stato lanciato dall' Oms (Organizzazione mondiale della sanità) in un rapporto pubblicato giovedì. "Il sistema sanitario locale ha urgente bisogno - si legge nel documento - di un accresciuto sostegno della comunità internazionale". Fonti della MISNA confermano quanto riferito dall'Oms precisando che la situazione è gravissima nella diocesi di Makeni (provincia del nord) sotto il controllo dei ribelli del Ruf (Fronte unito rivoluzionario). La popolazione locale non è in grado di far fronte alle patologie più comuni quali la malaria e le infezioni intestinali. La Sierra Leone è teatro dal 1991 di una sanguinosa guerra civile che, oltre a morte e distruzione, ha provocato centinaia di migliaia di sfollati e di profughi. Questi ultimi, che a centinaia di migliaia erano ospitati da anni nella Guinea meridionale, si vedono costretti a rimpatriare a causa degli eventi bellici che scuotono anche il Paese di rifugio. Infatti, dal settembre scorso, il sud della Guinea è messa a ferro e fuoco dalle incursioni di ribelli provenienti dalla Sierra Leone e dalla Liberia. Venuta meno per mancanza di sicurezza l'assistenza delle organizzazioni umanitarie internazionali, i profughi sierraleonesi, abbandonati a se stessi, stanno rimpatriando al ritmo di 2.500 alla settimana. (CO)

ZAMBIA, 24 FEB 2001
PAM: È EMERGENZA ALIMENTARE IN CAMPI PROFUGHI
Occorrono al più presto 2,6 milioni di dollari (quasi 5 miliardi e mezzo di lire) per continuare a fornire viveri ai circa 40mila rifugiati in Zambia, in fuga dai conflitti che insanguinano l'Angola e la Repubblica Democratica del Congo. È l'ennesimo appello lanciato ieri dal Programma alimentare mondiale (Pam), che sottolinea come, tra breve, in sei campi profughi dello Zambia verranno a mancare ingenti quantità di cibo, a meno che entro dieci giorni non arrivino nuove garanzie finanziarie. A rendere più drammatiche le condizioni dei rifugiati si aggiungono le forti piogge che negli ultimi giorni hanno devastato soprattutto il Mozambico, ma anche lo Zimbabwe e lo Zambia, rendendo estremamente difficoltoso il trasporto dei viveri attraverso questi Paesi. Il Pam ricorda che il recente intensificarsi dei combattimenti in Angola e nell'ex Zaire ha provocato un notevole aumento nel flusso dei rifugiati. Dai rispettivi Paesi i profughi vanno a concentrarsi nell'ovest e nel nord dello Zambia, che dal 1970 ha sempre mantenuto una politica di apertura nei loro confronti. I rifugiati accolti finora sono intorno ai 260mila e, di questi, oltre 80mila devono la loro sopravvivenza esclusivamente ai viveri fatti pervenire dal Pam. (LM)

 


Giornata di preghiera per gli adulti
in preparazione alla Santa Pasqua

Domenica 11 marzo 2001 presso i Padri Barnabiti di Eupilio (CO)

PROGRAMMA

ore 7.00 Ritrovo in Piazza della Chiesa
ore 7.30
Partenza
Itinerario consigliato (circa un'ora): superstrada fino a Erba, all'entrata in Erba a destra, direzione Canzo - Asso - Longone al Segrino - cartelli Padri Barnabiti e Ospedale Bel Dosso
ore 8.45
Arrivo a Eupilio (funziona il servizio bar)
ore 9.15
Inizio degli incontri di meditazione
Prima meditazione:
"Duc in altum" (Prendi il largo) - Padre Antonio Gentili
Seconda meditazione:
Parroco
ore 12.30
Pranzo
ore 14.30
Via Crucis
ore 16.30
Santa Messa - fine dell'incontro

Negli intervalli vi è la possibilità di confessarsi.

Comunicare le adesioni a:
Sig. Parroco, Sig. Angelo Ballabio (tel. 02.35.43.957), Sig. Paolo Gibertini (tel. 02.35.42.653).

Quota di partecipazione L. 40.000.

 


Il Cinema Nuovo, in collaborazione con la Commissione Culturale della Parrocchia SS. Gervaso e Protaso, organizza il terzo ciclo di

CINEFORUM "Invito a Pensare"

CALENDARIO PROIEZIONI (ore 21.00 presso il Cinema Nuovo)

- Martedì 6 Marzo - PANE E TULIPANI

- Martedì 13 Marzo - PREFERISCO IL RUMORE DEL MARE

- Martedì 20 Marzo - TUTTO SU MIA MADRE

- Martedì 27 Marzo - LA NEVE CADE SUI CEDRI

- Martedì 3 Aprile - I CENTO PASSI

Tessera valida per l'intero ciclo Lit. 25.000, in prevendita presso la biglietteria del Cinema Nuovo, nei consueti orari di cassa (feriali ore 20.30 - 21.30 - festivi ore 14.30 - 17.30). Ingresso ad un singolo film Lit. 7.000.

 


Vita Parrocchiale

Domenica 25 Febbraio 2001

- Carnevale in oratorio
ore 10.00
Nella Santa Messa viene ricordato l'amico Antonio Gigante

Lunedì 26 Febbraio 2001

ore 20.30 Partenza dal Centro Femminile del gruppo 18/19enni per il Carmelo di Legnano
ore 21.00
Corso Fidanzati al Centro Femminile

Martedì 27 Febbraio 2001

ore 21.00 Consiglio O.S.M.I. al Centro Femminile

Mercoledì 28 Febbraio 2001

 

Giovedì 1 Marzo 2001

ore 20.45 Partenza da piazza della Chiesa per la Scuola della Parola giovani a Ospiate

Venerdì 2 Marzo 2001 - Primo Venerdì del Mese

ore 15.00 Catechesi per casalinghe e pensionati in Chiesa Parrocchiale
ore 16.00
Esposizione e Adorazione in Chiesa Parrocchiale
ore 21.00
Catechesi per i lavoratori al Centro Femminile

Sabato 3 Marzo 2001

ore 14.30 Partenza dall'Oratorio san Luigi della sfilata di carnevale con carri allegorici per le vie del paese. Al termine spettacolo circense con giocolieri e altre attrazioni in Oratorio San Luigi

Domenica 4 Marzo 2001 - Prima domenica di Quaresima

- In tutte le Sante Messe imposizione delle Ceneri
ore 15.30
Incontro sul tema: "Noi e gli immigrati: «specchio» e «calamita»" - organizzato dall'Azione Cattolica Parrocchiale - Relatore: Prof. Eugenio Zucchetti - Ordinario di Sociologia all'Università Cattolica ed ex presidente diocesano di Azione Cattolica - al Centro Femminile

Questo numero in formato PDF

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