Anno VII - n° 37 - Domenica 23 Novembre 2003 |
|
Seconda domenica di
Avvento
I salmi preghiera di Gesù e della
Chiesa
Prima di entrare nella trattazione dei singoli salmi, continuiamo il nostro cammino di avvicinamento: se la volta scorsa abbiamo visto come i salmi siano Parola di Dio e preghiera dell’uomo, oggi vediamo come siano al contempo preghiera di Gesù e preghiera della Chiesa. Gesù, Parola fatta carne, ha usato i salmi come sua preghiera e ha cercato in essi la volontà del Padre e la forza per attuare questo volere. Il Cristo, dopo la Cena Pasquale, inizia praticamente la sua Passione con la preghiera dell’Hallel (Sal 113-118); nel Getsemani manifesta la sua angoscia ispirandosi al salmo:” La mia anima è triste…” (Mc 14,34); e sulla Croce fa suo il grido del salmista:” Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Sal 22,2; Mc 15,34), e poi, con le parole di un altro salmo, si abbandona a Dio (Sal 31,6; Lc 23,46). Il Cristo non solo prega coi salmi, ma li attua, li vive. La stessa Chiesa primitiva, nata da Israele, ha fatto sua questa preghiera e l’ha trasmessa al mondo, come profezia del Cristo, della Chiesa e della nuova Alleanza. La Chiesa ha potuto far suoi i salmi, non soltanto perché espressione della preghiera di Gesù e degli Apostoli che erano “ebrei, figli d’ebrei” (Fil 3,5), ma anche perché essa stessa si è sentita generata e parte integrante di quel Popolo dell’Alleanza che s’esprime nei salmi. “Pregare la Parola di Dio, presuppone tutta un’antropologia; perché la preghiera è antropologia vissuta ed esistenziale: un uomo è investito progressivamente nel suo corpo e nel suo cuore dallo spirito ed è così trasformato dallo spirito allo Spirito, ad immagine di Dio in Gesù Cristo”. Occorre che ognuno di noi diventi “uomo biblico”, per divenire veramente cristico.
(Zaccaria 9,9-10 - Salmo 149 - Galati 3,23-29 - Luca 19,29-38)
La triplice venuta del Signore Gesù
Le settimane dell'Avvento ambrosiano, mentre dispongono la Chiesa a celebrare la memoria del Natale, fanno crescere nella Chiesa stessa la fede nel Signore come "Colui che viene": dopo la prima venuta, Gesù continua a venire ogni giorno nella vita di ciascuno e verrà, alla fine dei tempi, a portare a compimento la storia e a giudicarla.
In particolare, le prime tre domeniche hanno un contenuto più direttamente escatologico e pongono l'accento soprattutto sulla venuta finale di Cristo (in specie, la II domenica ha conservato come lettura evangelica la pericope dell'ingresso di Gesù a Gerusalemme, riletta come immagine profetica della venuta gloriosa di Cristo a conclusione della storia).
La quarta e la quinta domenica introducono la figura del Battista con il suo annuncio: "Preparate la via del Signore" (cfr. Luca 3,4).
Dal 17 al 24 dicembre, poi, decorrono le cosiddette ferie prenatalizie, che nel rito ambrosiano hanno conservato l'antico nome di "ferie de exceptato", giorni cioè eccezionali, nei quali la liturgia si introduce più direttamente nel clima natalizio cui i fedeli sono invitati a prepararsi.
Nella preparazione alla memoria del Natale, fa da guida soprattutto la parola dei profeti, che invitano a rivivere l'attesa del Messia, a sentire come attuale e necessario il bisogno della salvezza e a predisporsi ad accogliere la "ricchezza inesauribile" del Figlio unigenito di Dio che si fa uomo per noi: è la venuta di Dio nell'umiltà della carne umana, assunta dal grembo e dal cuore della vergine Maria. E mentre celebriamo lieti la prima venuta del Signore, "in vigile attesa ne aspettiamo con fiducia il ritorno glorioso alla fine dei tempi". La Chiesa va incontro a Cristo "nel suo faticoso cammino, sorretta e allietata dalla speranza, fino a che, nell'ultimo giorno, compiuto il mistero del Regno, entrerà con lui nel convito". Ma tra "la prima venuta" e "il ritorno glorioso alla fine dei tempi", Gesù Cristo, morto e risorto, è sempre e costantemente il "Veniente" e la liturgia di Avvento invita a rinnovare la vigilanza e la docilità del cuore di fronte alle venute quotidiane del Signore. La liturgia è così un pressante invito a riconoscere e ad accogliere il Salvatore che continuamente viene nella sua Chiesa, nella storia del mondo e nella vita intima di ogni fedele. Tutti siamo così chiamati ad intensificare la nostra "vigilanza", l'attenzione cioè al fatto che il Signore sta alla porta e bussa, in attesa che ascoltiamo la sua voce e gli apriamo la porta, perché possa entrare e cenare con noi (cfr. Apocalisse 3,20).
È questa la venuta interiore e nascosta di Gesù Salvatore nell'anima di ciascuno di noi. Ed è la venuta decisiva e risolutiva.
L'Avvento ci conduce così a celebrare e a vivere il mistero del Natale, dell'evento cioè che è fonte di salvezza insieme personale e universale: «E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Giovanni 1,14). Il Natale, rivela l'infinita "compassione" di Dio per noi e insieme la vera grandezza di ogni uomo e il suo supremo destino: la divinizzazione, la chiamata in Cristo a essere "santi e immacolati" al cospetto di Dio Padre e la "predestinazione" a essere suoi "figli adottivi" (cfr. Efesini 1,4-5). Ognuno di noi può davvero sperare, con una speranza incrollabile, perché si sa amato personalmente e reso partecipe di quella vita di Dio che troverà compimento nella vita eterna. In conclusione, il periodo dell'Avvento e del Natale ricorda e celebra la nascita del Figlio di Dio fatto uomo per la nostra salvezza, attende il ritorno glorioso di Cristo come giudice universale della storia e vive la visita quotidiana del Signore Gesù nel cuore di ciascuno.
Dionigi Card. Tettamanzi
Amici del Banco Alimentare
Ricordiamo a tutti coloro che intendono sostenere l'iniziativa del Banco Alimentare che potranno portare il loro contributo in Parrocchia sabato 29 novembre dalle ore 17.30 alle ore 19.00 e domenica 30 novembre dalle ore 8.00 alle ore 12.00.
Si raccolgono in particolare: pelati - legumi - riso - zucchero - caffè.
Comunichiamo inoltre che sabato 29 novembre sarà la Giornata Nazionale per la Colletta Alimentare e verranno effettuate raccolte presso alcuni supermercati.
Ritiro Giovani Avvento 2003
Carissimi giovani di Novate,
i tempi dello Spirito sono tempi che il Signore decide e dona ai
suoi figli. Anche noi non vogliamo perdere l'occasione e proprio per
questo faremo il ritiro annuale dei giovani nei giorni:
6-8 dicembre 2003 nella casa "Buon Pastore" di Albenga (SV).
Partenza alle ore 15.00 di sabato 6 dicembre.
Ritorno ore 19.00 di lunedì 8 dicembre.
Vi chiediamo di farci pervenire la vostra
adesione (presso la Segreteria dell'Oratorio San Luigi)
entro e non oltre domenica 23 novembre
2003. Il costo è di 80,00 euro.
Ti aspettiamo.
I sacerdoti di Novate
Mi sarete testimoni
Sintesi del Percorso pastorale diocesano
per coglierne lo spirito, le convinzioni di fondo,
le linee generali e la programmazione operativa
Gesù Cristo, il Vangelo vivente e personale
La consegna missionaria «Mi sarete testimoni» dice in modo inequivocabile che il contenuto dell'evangelizzazione e trasmissione della fede è la persona stessa di Gesù Cristo. È, quindi, un contenuto non astratto, ma estremamente concreto perché vivo e personale. È lui il Vangelo vivente, la Parola eterna di Dio fatta carne umana. Per questo la testimonianza, affidata alla Chiesa e ai cristiani, nasce dall'incontro con Gesù Cristo e riguarda proprio lui, il "segreto" della sua persona, la sua parola, la sua vita, la sua missione e il suo destino. E questo incontro è dato dalla fede.
In un certo senso, tutto si concentra e si esaurisce in una grande confessione di fede. È la stessa confessione di Pietro, che continua giorno dopo giorno nella storia della Chiesa: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (Matteo 16, 16) (cfr. il capitolo secondo: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Gesù Cristo è il "cuore" dell'evangelizzazione e della fede).
Ma qual è il "segreto" della persona di Gesù Cristo? Alla luce della fede rispondiamo che Gesù di Nazaret è l'uomo nato da una giovane donna, Maria, ed è il Figlio eterno di Dio: è "vero Dio e vero uomo"! E che, con il dono totale di sé sulla croce, è "l'unico, universale e necessario Salvatore dell'uomo e del mondo"! Di qui la assoluta novità e unicità di Gesù, nei confronti di qualsiasi realtà, persona o religione, e la sua totale singolarità e irriducibilità a qualunque altro profeta, capo religioso o presunta divinità.
Ora è proprio della fede cristiana, in quanto risposta cosciente e libera alla parola che viene da Dio, proclamare, "confessare" che «Gesù Cristo, e solo lui, è il sommo bene. Niente dentro di noi e intorno a noi vale più di Gesù. Nessuno, neppure il più grande della terra, vale più di Gesù. Lui è l'insuperabile!» (n. 28). Solo una simile fede, che confessa apertamente _ nel segno della gratitudine, della lode e della gioia, e insieme nel segno delle scelte e azioni concrete della vita quotidiana _ l'assoluta novità e unicità di Gesù Cristo, può essere il principio sorgivo e la forza determinante della missionarietà, ossia dell'annuncio del Vangelo e della trasmissione della fede. Solo chi "vede" Cristo, può _ e sente insopprimibile il bisogno di _ "farlo vedere" agli altri. Proprio come Gesù stesso, il missionario del Padre: «Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato» (Giovanni 1, 18). E come l'apostolo Paolo: «Ho creduto, perciò ho parlato» (2 Corinzi 4, 13).
Come scrive Giovanni Paolo II nella sua enciclica missionaria: «La missione è un problema di fede, è l'indice esatto della nostra fede in Cristo e nel suo amore per noi» (Redemptoris missio, 11).
Per noi cristiani si pone come assolutamente prioritario e irrinunciabile, anzi come "fontale" l'impegno della spiritualità, l'impegno a contemplare il volto di Cristo.
Di qui la prima grande sfida pastorale che ci interpella: quale volto missionario di Chiesa può e deve sgorgare dall'Eucaristia celebrata ogni domenica nelle nostre parrocchie? (cfr. il capitolo quarto: Fate questo in memoria di me. Per una comunità cristiana in stato di missione).
Tre sono i principali traguardi che vengono proposti alle comunità cristiane per la celebrazione domenicale della Messa e che sono destinati a far ritrovare quella importanza unica che la Messa ha avuto lungo i duemila anni di storia della Chiesa.
Il primo traguardo è di assicurare un'alta "qualità celebrativa" dell'Eucaristia. Assicurarla con un rito che sveli la sua verità e finalità di introdurre i partecipanti a sperimentare la presenza di Dio e l'incontro con la persona viva e vivificante del Signore Gesù. Assicurarla, insieme, con una vita che testimoni la piena espressività dell'Eucaristia: è una vita che dà spazio all'amore sincero e operoso _ un amore che serve e si dona, secondo il senso nuovo e originale del comando di Cristo «Fate questo in memoria di me» _ e all'ascolto obbediente della Parola di Dio come luce e guida dell'esistenza quotidiana.
Il secondo traguardo è quello di un'opera educativa finalizzata a far crescere la coscienza della "grazia" e del "compito" missionari propri dell'Eucaristia. Se, oggettivamente, l'Eucaristia racchiude e sprigiona la prima e fondamentale "forza propulsiva" per la missione della Chiesa e dei cristiani, soggettivamente solo una presa di coscienza limpida e convinta dell'enorme "potenziale" missionario della Messa può scuotere e sostenere i credenti nel vivere la consegna ricevuta da Cristo «Mi sarete testimoni». Il Percorso pastorale diocesano offre spunti di indubbio interesse, perché si vada decisamente oltre la semplice soddisfazione di un precetto e la pura risposta a un bisogno religioso anche legittimo, così da dar vita, invece, a quell'anelito missionario di cui deve vibrare il tessuto settimanale delle più abituali relazioni tra le persone negli ambienti di vita sociale.
In questo senso, le parole del prete al termine della Messa in rito romano «La Messa è finita: andate in pace» non sono una traduzione indovinata, perché il loro senso è piuttosto: "Andate, la Messa giunge a compimento". Dunque: Andate, comincia la missione! E così si dica dell'ambrosiano «Andiamo in pace» che, coinvolgendo anche il celebrante, allude direttamente all'imperativo missionario di Gesù: «Andate in tutto il mondo » (cfr. Marco 16, 15). La riposta poi «Nel nome di Cristo» mostra che questo "andare" non è a nome nostro, ma è il sì detto a un preciso "mandato" che viene dal Signore, dal quale solo deriva quella "pace" (shalom biblico) che è la pienezza di tutti i beni messianici, ossia la salvezza di Cristo.
Il terzo traguardo è quello di spingere _ anche se il cammino è fortemente in salita _ a vivere la domenica nella sua novità cristiana di "giorno del Signore risorto". E così, traendo la sua origine e configurazione dall'Eucaristia, la domenica è "giorno della fede" (il giorno più proprio per l'annuncio e l'ascolto della Parola di Dio) ed è "giorno della carità", destinato a divenire nella comunità cristiana un segno concreto di "unione fraterna", vissuta in uno stile di condivisione, di aggregazione, di momenti di vita comune, di preghiera, di gioia e di festa. È in questa linea che si muove l'esperienza di "domeniche insieme" o "domeniche a tempo pieno" non solo per ragazzi, ma anche per adulti e famiglie.
(la terza parte sarà pubblicata sul prossimo numero)
Convegno Genitori
Domenica 30 Novembre si terrà presso il Centro Femminile Maria Immacolata un incontro per i genitori sul tema: I genitori hanno ancora capacità di desiderare (di sognare)? - Sono capaci di far "volare alto" i propri figli?
Relatori :
- On. Olimpia Tarzia Consigliere della regione Lazio e membro consiglio direttivo del Movimento per la Vita
- Dott. Giuseppe Anzani Giudice presidente del Tribunale per i Minori ed editorialista de L' Avvenire
- Don Bruno Ravasio Sacerdote salesiano e direttore del Cospes di Milano.
Programma della giornata: ore 10.00 Santa Messa in
Parrocchia, ore 11.15 presentazione del Tema e Laboratori, ore 12.30
buffet, ore 14.30 interventi dei relatori, ore 16.30 break, ore 16.45
ripresa e confronto, ore 18.00 conclusione.
Le iscrizioni presso la segreteria dell'Oratorio Maschile.
Quota per persona 2 .
Benedizioni natalizie delle famiglie
settimana dal 24 al 28 novembre 2003
Data | Vie | Dalle ore | Alle ore | Sacerdote |
lunedì 24 novembre 2003 | Via Alfieri - Via Cavalcanti - Via Leopardi | 16.00 | 19.30 | Don Massimo |
lunedì 24 novembre 2003 | Via Cascina del Sole numeri pari | 17.30 | 20.00 | Don Paolo |
lunedì 24 novembre 2003 | Via Cavour fino alla rotonda numeri dispari | 15.00 | - | Don Ugo |
lunedì 24 novembre 2003 | Via Roma dal numero 1 al numero 11 | 17.30 | 20.00 | Don Paolo |
martedì 25 novembre 2003 | Via Cavour fino alla rotonda numeri pari | 15.00 | - | Don Ugo |
martedì 25 novembre 2003 | Via Piave - Via Portone | 16.00 | 20.00 | Don Massimo |
martedì 25 novembre 2003 | Via Roma dal numero 13 in poi | 17.00 | 20.00 | Don Paolo |
mercoledì 26 novembre 2003 | Via Cairoli | 17.30 | 20.00 | Don Paolo |
mercoledì 26 novembre 2003 | Via Cavour dopo la rotonda numeri pari | 15.00 | - | Don Ugo |
mercoledì 26 novembre 2003 | Via De Sanctis - Via Pisacane | 17.30 | 20.00 | Don Paolo |
mercoledì 26 novembre 2003 | Via XXV Aprile numero 41 scale A - B - C | 9.30 | 11.30 | Don Massimo |
mercoledì 26 novembre 2003 | Via XXV Aprile numero 41 scala D - E - F | 16.00 | 19.30 | Don Massimo |
giovedì 27 novembre 2003 | Via Campo dei Fiori - Via De Amicis - Via dello Sport | 17.30 | 20.00 | Don Paolo |
giovedì 27 novembre 2003 | Via Cavour dopo la rotonda numeri dispari | 15.00 | - | Don Ugo |
giovedì 27 novembre 2003 | Via XXV Aprile numero 41 scala H | 9.30 | 11.30 | Don Massimo |
giovedì 27 novembre 2003 | Via XXV Aprile numero 41 scale G - I - L - M | 15.30 | 20.00 | Don Massimo |
venerdì 28 novembre 2003 | Via Gioberti - Via Don Minzoni | 16.00 | - | Don Ugo |
venerdì 28 novembre 2003 | Via Vittorio Veneto - Vicolo Vittorio Veneto | 17.30 | 20.00 | Don Paolo |
venerdì 28 novembre 2003 | Via XXV Aprile numero 41 scale N - O - P - Q - R - S- T | 15.30 | 20.00 | Don Massimo |
Festa del Dolce
La San Vincenzo ringrazia di cuore tutte le persone che hanno contrbuito con le loro offerte alla buona riuscita della "Festa del Dolce" di domenica 16 novembre 2003.
Nell'occasione sono stati raccolti 1811,00 euro.
Natale è vicino...
Sabato 29 e domenica 30 novembre dopo le Sante Messe i volontari della
"Associazione La Tenda Onlus" saranno sul piazzale della Chiesa
per presentare alcuni manufatti per il prossimo Natale.
Con una offerta porti a casa un oggetto unico, fatto a mano, contribuisci all'attività
dell'Associazione e... hai un regalo in meno da acquistare.
La vita della nostra comunità
Domenica 23 Novembre 2003 - Seconda di Avvento |
- Oggi si chiudono le iscrizioni per il ritiro dei
giovani ad Albenga del 6-8 dicembre. Le iscrizioni si ricevono presso la
Segreteria dell’Oratorio San Luigi. |
Lunedì 24 Novembre 2003 - Beata Maria Anna Sala |
- Per tutta la settimana “Sveglione” in Chiesa
Parrocchiale (ore 7.45 per le medie e ore 8.00 per le elementari) |
Martedì 25 Novembre 2003 |
|
Mercoledì 26 Novembre 2003 |
ore 15.30 Incontro Terza Età al Centro Femminile |
Giovedì 27 Novembre 2003 |
ore 21.15 Catechesi gruppo giovani in Oratorio San Luigi |
Venerdì 28 Novembre 2003 - San Giovanni Di Dio |
- Catechesi adulti alle ore 15.00 e 21.00 al Centro Femminile |
Sabato 29 Novembre 2003 |
- Raccolta di generi alimentari a favore del Banco Alimentare |
Domenica 30 Novembre 2003 - Terza di Avvento |
- Ritiro 4a elementare |
Sacerdoti: Orari delle Sante Messe in Parrocchia |