Anno VII - n° 8 - Domenica 23 Febbraio 2003 |
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Settima Domenica Tempo Ordinario
Ti
sono rimessi i tuoi peccati
Dopo aver guarito il lebbroso dalla malattia che distrugge l'esterno dell'uomo, in questa domenica, il vangelo ci dona Gesù come unico medico del peccato, la malattia mortale che distrugge l'interno, lo spirito dell'uomo: è una paralisi, che gli impedisce di muoversi e di raggiungere Dio. Gesù purifica la nostra vita dalla morte proprio perdonando il peccato e rimettendoci sul nostro cammino.
"Il Figlio dell'uomo ha potere di rimettere i peccati sulla terra", e solo Dio può farlo; lo fa perché vuole che l'uomo sia ciò per cui è stato creato: il custode felice dei suoi doni.
La bellezza, la gioia, l'amore, la contemplazione sono i desideri profondi di ogni uomo, sono i desideri che lui ci ha messo nel cuore e che non ci fanno sentire a posto finché non li soddisfiamo attraverso l'amore del Padre e dei fratelli.
Il potere di Gesù è allora quello di darci quei doni che la legge non poteva darci, ma dei quali ci aveva suscitato il desiderio, mostrandocene la mancanza e facendocene sentire il bisogno.
Nessuna legge può far amare. E il comando di Dio è di amarlo. Solo nel perdono, scoprendo e accogliendo il suo amore gratuito, diventiamo capaci di amare come siamo amati. Per questo il potere di Gesù, il suo unico potere, è lo stesso di Dio: perdonare.
Il vangelo è quindi la buona notizia che Dio non è né la legge né la coscienza, ed è più grande del mio cuore.
Egli è puro amore e grazia; si prende cura del mio male e della mia morte; invece di escludermi, mi tocca come il lebbroso; invece di condannarmi, mi perdona come il paralitico. Così mi guarisce da ciò che mi impedisce di camminare per la via del bene e della vita
(Isaia 43,18-19 - Salmo 40 - Seconda Corinti 1,18-22 - Marco 2,1-12)
Il prete è un uomo di fede
Continuo a condividere con voi degli stralci di una riflessione su "Il prete nel popolo di Dio" che Mons. Severino Pagani (ex-rettore del Biennio Teologico - Seminario di Seveso ed attuale Delegato Arcivescovile per la Pastorale Giovanile) tenne ad alcuni seminaristi qualche anno fa. Si tratta di un'altra breve riflessione su alcune caratteristiche del prete diocesano oggi.
don Giacomo Beschi
Come uomo di fede, nella singolarità della sua vocazione, il prete è uno che ha incontrato il Signore. Questa è la cosa più bella e il segreto più affascinante: un uomo in mezzo agli altri uomini e alle donne della sua città, del suo paese, sa presentarsi sempre, nel caos contemporaneo, come uno che ha avuto questa grande grazia, che si è sentito immerso in questo grande miracolo: "Io ho incontrato il Signore, non so come, quando e dove... ma ho incontrato il Signore e mi ha aperto gli occhi (cfr. Gv 9), ero cieco e mi ha fatto vedere. Ora so che è lui il Salvatore del mondo e che l'ho incontrato". Il prete è uno che ha incontrato realmente il Signore. Anche chi ha incontrato il Signore vivrà momenti di stanchezza, giorni in cui prega meno. Rimarrà male con se stesso perché in quel giorno non è rimasto fedele al Signore, non ha trovato le parole, era stanco, pigro, peccatore, ma avverte una nostalgia profonda di Dio che riporta alla memoria con evidente certezza il giorno in cui quell'incontro c'è stato. Il prete è un cristiano che ha incontrato il Signore e lo ricerca ogni giorno con instancabile pazienza, dedicando tempo e fatica, con o senza successo. Il prete che vive questo stretto rapporto con il Signore non rimane mai solo. Non vivrà la solitudine psicologica di chi sente la mancanza degli amici o di una moglie come l'esperienza più sofferta. Dovrà invece portare il peso di una solitudine più profonda e più vera: quella di chi si ritrova solo a credere. Nella realtà delle nostre città e dei nostri oratori gli potrà capitare di ritrovarsi solo ad interessarsi di Gesù in mezzo a gente che è attenta innanzitutto a fare sport, a divertirsi, agli amici. Questa è la solitudine più vera del prete, ma anche la più dolce perché, comunque sia, Gesù rimane con lui.
II prete rimane un cristiano senza perdersi nel ruolo. E' importante che il prete non dimentichi che, prima di esercitare un ruolo o una funzione ministeriale, è un credente; prima di annunciare la fede agli altri, ci crede lui; prima di invitare i ragazzi a non dire le bugie, dice lui la verità. Il prete «rimarrà un cristiano», cioè non porrà fiducia nella sua autorità, che ha ricevuto, non fonderà le relazioni basandosi sul potere che il ruolo gli dà. «Rimanendo cristiano» avrà un'alta considerazione del ministero che ha ricevuto e del ruolo che svolge, che è servizio di comunione nella Chiesa. Conserverà un'estrema e feconda coscienza di essere peccatore e insieme non perderà la sua dignità. Soprattutto quando presiede l'Eucaristia e perdona i peccati, quando annuncia la Parola, un prete è di più di se stesso e dovrà far partecipi anche i suoi interlocutori di questa realtà. La coscienza del proprio essere credente sta alla base di un'alta considerazione del ministero che si è ricevuto, e insieme di una giusta lettura di se stessi, delle proprie povertà: un prete è sempre un cristiano peccatore che ha bisogno della grazia di Dio.
Il prete è capace di fedeltà perché sa che Dio è fedele. Il prete è un uomo che vive della fedeltà di Dio. Il prete è uomo di fede capace di speranza, per l'uomo, per la Chiesa, per il mondo. Non la speranza ingenua, ma la speranza di chi sa che ci sono difficoltà, che occorre misurare i tempi e calcolare i passaggi difficili. Sa che il dolore è reale, sa parlare con sapienza, sa dare consigli,sa tacere. Proprio attraverso questi linguaggi il prete è capace di speranza anche quando tutti gli altri sono disorientati, scoraggiati, scontenti. Conosce le misure estreme dell'amore che vanno fino alla croce, per cui sa che può sempre amare un po' di più, anche se gli sembra di aver già amato tanto, e sa che fede, carità e speranza sono le esperienze fondamentali dell'esistenza cristiana. Un prete capace di infondere speranza è una grazia per la sua comunità.
Il prete è un uomo di fede che è responsabile della fede degli altri. Mentre gli altri si preoccuperanno dei fratelli sotto diversi aspetti, il prete, senza trascurare questi altri aspetti, avrà sempre una particolare sensibilità che lo porta a sentirsi responsabile della loro fede, della loro preghiera, della loro vicinanza a Gesù. Si preoccuperà che siano in grazia di Dio, che abbiano l'intuizione del senso di peccato, della richiesta di perdono, della loro appartenenza alla Chiesa, della loro capacità di carità. Vivendo più di ogni altra persona la responsabilità per i fratelli, il prete li ama e rimane in pace con sé stesso quando sa che sono vicini a Gesù.
Giornata di preghiera per gli adulti
in preparazione alla S. Pasqua
Domenica 16 Marzo 2003
presso i Padri Barnabiti di Eupilio (CO)
PROGRAMMA
ore 7.00 Ritrovo in Piazza della Chiesa
ore 7.30 Partenza
ore 8.45 Arrivo a Eupilio (funziona il servizio bar)
ore 9.15 Inizio degli incontri di meditazione - Negli intervalli vi è la possibilità di confessarsi.
Prima meditazione: "Dio misericordioso" (tenuta da un Padre Barnabita)
Seconda meditazione: "La Prima Messa di don Giacomo" (tenuta dal Parroco)
ore 12.30 Pranzo
ore 14.30 Via Crucis
ore 16.30 Santa Messa - fine dell'incontro
Comunicare le adesioni a: Sig. Parroco, Sig. Angelo Ballabio (tel. 02.35.43.957), Sig. Paolo Gibertini (tel. 02.35.42.653)
Quota di partecipazione 21,00
Catechesi Quaresimale del Cardinale
Le famiglie che possono ospitare i vicini di casa o gli inquilini del caseggiato, per seguire a gruppi la Catechesi del Cardinale, devono dare il proprio nominativo entro domenica 9 marzo ai sacerdoti della Parrocchia.
I sacerdoti saranno presenti per riflettere con voi sulla parola del Vescovo.
Ringrazio tutte le famiglie che accetteranno questo invito.
La vita della nostra comunità
Domenica 23 Febbraio 2003 - Settima Domenica del Tempo Ordinario |
- Ritiro ragazzi di
5a elementare e loro genitori |
Lunedì 24 Febbraio 2003 |
ore 21.00 Inizio corso fidanzati al Centro Femminile |
Martedì 25 Febbraio 2003 |
ore 21.00 Convegno O.Sa.L. - O.S.M.I. sul tema "Sport e sviluppo della persona" relatore: don Massimiliano Sabbadini (direttore della FOM) - in Oratorio San Luigi |
Mercoledì 26 Febbraio 2003 |
ore 15.30 Incontro terza età al Centro Femminile |
Giovedì 27 Febbraio 2003 |
ore 21.00 Catechesi gruppo giovanile in Oratorio San Luigi |
Venerdì 28 Febbraio 2003 |
ore 15.00 Catechesi per casalinghe e pensionati al Centro Femminile |
Sabato 1 Marzo 2003 - Cattedra di San Pietro |
ore 14.30 Catechismo bambini
2a elementare in Oratorio San Luigi |
Domenica 2 Marzo 2003 - Ottava Domenica del Tempo Ordinario |
- Ritiro ragazzi di
1a media e loro genitori |
Sacerdoti: Orari delle Sante Messe in Parrocchia |