Parrocchia SS. Gervaso e Protaso - Novate Milanese
Anno XIII - n° 23
Orari delle Sante Messe in Parrocchia: |
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Saluto di don Ugo
Parrocchiani che siete tutti nel mio cuore, questa è l'ultima volta
che mi rivolgo a voi per dirvi tutta la sofferenza (anche se cerco di
non manifestarla) che provo nel lasciarvi.
Purtroppo gli anni passano anche per i Preti (il Signore non fa
preferenza di persona) ed anche per me è arrivato il momento
per lasciare ad altri la responsabilità della Parrocchia.
La parola che mi viene spontanea: è GRAZIE!
A tutti voi; ai Sacerdoti che hanno lavorato con me, a tutte le
persone impegnate nei vari movimenti, a quelli che mi vedono solo
alla domenica, e a quelli che, pur lontani, ho incontrato per
circostanze di gioia (battesimi - matrimoni) o di sofferenza (lutti o separazioni).
Per essere sincero devo dire che sono questi ultimi le persone che
si sono confidate e aperte col Sacerdote; i vicini forse lo vedono,
lo sentono sempre e forse ci fanno l'abitudine.
Per tutti però il mio cuore è stato sempre aperto e in ascolto.
Forse ho parlato poco, ma ho ascoltato tanto (fa parte del
mio carattere riservato e rispettoso della vita privata di ognuno di voi).
La confidenza non si misura dal numero delle parole, ma dallo
sforzo di ascoltare e condividere gioie e dolori "Beati quelli che
sanno ascoltare e tacere: impareranno molte cose".
Il Signore vi benedica.
Don Ugo
Angelus
Cari fratelli e sorelle!
Si celebra oggi in diversi Paesi, tra i quali l'Italia, il Corpus Domini, la
festa dell'Eucaristia, in cui il Sacramento del Corpo del Signore viene
portato solennemente in processione. Che cosa significa per noi questa festa?
Essa non fa pensare solo all'aspetto liturgico; in realtà, il Corpus Domini è
un giorno che coinvolge la dimensione cosmica, il cielo e la terra. Evoca
prima di tutto - almeno nel nostro emisfero _ questa stagione così bella e
profumata in cui la primavera volge ormai all'estate, il sole è forte nel cielo e
nei campi matura il frumento. Le feste della Chiesa - come quelle ebraiche - hanno a che fare con il ritmo dell'anno solare, della semina e del
raccolto. In particolare, questo risalta nella solennità odierna, al cui centro sta
il segno del pane, frutto della terra e del cielo. Perciò il pane eucaristico è
il segno visibile di Colui nel quale cielo e terra, Dio e uomo sono diventati
una cosa sola. E questo mostra che il rapporto con le stagioni non è per
l'anno liturgico qualche cosa di meramente esteriore.
La solennità del Corpus Domini è intimamente legata alla Pasqua e
alla Pentecoste: la morte e risurrezione di Gesù e l'effusione dello Spirito
Santo ne sono i presupposti. È inoltre immediatamente collegata alla festa
della Trinità, celebrata domenica scorsa. Solamente perché Dio stesso è
relazione, ci può essere rapporto con Lui; e soltanto perché è amore può
amare ed essere amato. Così il Corpus Domini è una manifestazione di Dio,
un'attestazione che Dio è amore. In un modo unico e peculiare, questa festa
ci parla dell'amore divino, di ciò che è e di ciò che fa. Ci dice, ad esempio,
che esso si rigenera nel donarsi, si riceve nel darsi, non viene meno e non
si consuma - come canta un inno di san Tommaso d'Aquino: "nec
sumptus consumitur".
L'amore trasforma ogni cosa, e dunque si capisce che al centro
dell'odierna festa del Corpus Domini ci sia il mistero della transustanziazione, segno
di Gesù-Carità che trasforma il mondo. Guardando Lui e adorandoLo, noi
diciamo: sì, l'amore esiste, e poiché esiste, le cose possono cambiare in
meglio e noi possiamo sperare. È la speranza che proviene dall'amore di
Cristo a darci la forza di vivere e di affrontare le difficoltà. Per questo
cantiamo, mentre portiamo in processione il Santissimo Sacramento; cantiamo
e lodiamo Dio che si è rivelato nascondendosi nel segno del pane
spezzato. Di questo Pane abbiamo tutti bisogno, perché lungo e faticoso è il
cammino verso la libertà, la giustizia e la pace.
Possiamo immaginare con quanta fede e amore la Madonna avrà
ricevuto e adorato nel suo cuore la santa Eucaristia! Ogni volta era per Lei
come rivivere tutto il mistero del suo Figlio Gesù: dal concepimento fino alla
risurrezione. "Donna eucaristica" l'ha chiamata il mio venerato
predecessore Giovanni Paolo II. Impariamo da Lei a rinnovare continuamente la
nostra comunione con il Corpo di Cristo, per amarci gli uni gli altri come Lui
ha amato noi.
Benedetto XVI
Domenica, 14 giugno 2009
Rito dell'accensione del "Faro"
Tra i riti tipici della tradizione liturgica milanese suggestivo è quello
del faro, un globo di bambagia che vien fatto ardere prima dell'inizio
della messa in onore di un martire, all'ingresso del presbiterio. La prima
attestazione in proposito la troviamo già nel sec. VII, in un documento
di ambiente cremonese dove si parla di "corona et pharum" da
accendersi nella festa del santo martire Sisinio. Si tratterebbe probabilmente di
un rito analogo a quello che troviamo descritto nel sec. XII da Beroldo
per la cattedrale milanese: in alcune messe particolarmente solenni,
quando la processione di ingresso era ormai giunta all'altare, l'ostiario
che aveva portato la croce accendeva con la candela posta, secondo
l'usanza del tempo, sulla sommità della croce stessa il cosiddetto "pharus".
Era questo una specie di lampadario formato da una serie di lumi
disposti a corona e sopra i quali era stato posto un anello di bambagia
che, ardendo, comunicava il fuoco alle singole lampade.
L'interpretazione che gli studiosi danno di questo antico rito oscilla
fra quella puramente funzionale, a quella allegorica immagine del trionfo
e della gloria dei martiri, a quella che vede nell'accensione del faro
un elemento che serva semplicemente a rendere particolarmente
solenne l'inizio della celebrazione liturgica in giorni straordinari.
Di fatto il faro si trasformò con il tempo da corona di lampade a
un globo di bambagia appeso all'ingresso del presbiterio nelle sole feste
dei martiri, a cui il celebrante stesso da fuoco con tre candeline
accese, fissate sulla sommità di una verga, al termine della processione di
ingresso.
Il significato in questo caso è puramente allegorico e vorrebbe
alludere al sacrificio della vita da parte del martire.
Questo rito è ancora oggi celebrato in occasione delle feste
patronali delle parrocchie dedicate ad un santo martire, soprattutto nei
paesi della diocesi ambrosiana.
Date del Campeggio 2009 in Val di Rhêmes
1° TURNO (elementari): 27 giugno - 11 luglio
2° TURNO (medie): 11 - 25 luglio
3° TURNO (adolescenti): 25 luglio - 1 agosto
a seguire 4° TURNO (adulti e famiglie)
Amici del Banco Alimentare
Tutti coloro che intendono sostenere l'iniziativa del Banco Alimentare
potranno portare il loro contributo in Parrocchia
sabato 27 Giugno dalle ore 17.30 alle ore 18.30 e
domenica 28 Giugno dalle ore 8.00 alle ore 11.30.
Si raccolgono in particolare:
pelati - zucchero - biscotti - tonno.
Orari Sante Messe per il periodo estivo
La Santa Messa festiva delle ore 11.30 è sospesa a partire da domenica 21 Giugno
e riprenderà domenica 6 Settembre
Ricordiamo che il foglio La Comunità
riprenderà la pubblicazione
domenica 6 Settembre 2009
Impegni comunitari dal 21 al 28 Giugno 2009
Domenica 21 Giugno 2009 - III dopo Pentecoste |
- Da oggi è sospesa la Santa Messa Festiva delle ore 11.30 |
Lunedì 22 Giugno 2009 |
ore 21.00 Ufficio generale per tutti i defunti della Parrocchia in Chiesa Parrocchiale |
Martedì 23 Giugno 2009 |
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Mercoledì 24 Giugno 2009 |
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Giovedì 25 Giugno 2009 |
ore 9.00 Adorazione Eucaristica in Chiesa Parrocchiale |
Venerdì 26 Giugno 2009 |
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Sabato 27 Giugno 2009 - Sant'Arialdo |
- Banco alimentare |
Domenica 28 Giugno 2009 - IV dopo Pentecoste |
- Banco alimentare |