Carissimi,
quest’oggi viviamo la “Giornata del malato”. Non è semplicemente il ripetersi di una “iniziativa” che coinvolge tutte e tre le nostre Parrocchie Novatesi, ma vuole essere il “ri-proporre” ed il “rin-novarsi” di una intensa ed affettuosa attenzione-condivisione nei confronti di fratelli e sorelle che vivono la precarietà della malattia, la sofferenza fisica o psicofisica che indebolisce spirito e corpo e può generare paura, scoraggiamento, solitudine.

Oggi è tutta la comunità cristiana che si lascia interrogare ed interpellare da questi fratelli e sorelle malati e sofferenti per rimarcare e rinvigorire la propria fede, il proprio essere “discepola del Signore” che, come Gesù, vuole stare in mezzo alla sua gente, in deciso atteggiamento di vicinanza, di servizio, di condivisione, di attenzione ai poveri, ai malati, agli sprovveduti, e chi vive la fame di pane e la fame di senso, di speranza…

Nella nostra comunità - ecclesiale e civile - esistono tante nobili e generose risorse di bene, di solidarietà, di carità…

Eppure sono convinto che occorra uno sforzo sincero, leale, trasparente, non autoreferenziale, “corale”, sinergico per dare efficacia ed incisività agli interventi nei confronti delle persone svantaggiate della nostra comunità e, soprattutto, per instaurare con loro relazioni di affetto, di condivisione, di vicinanza, di “presa in carico” che consolano e guariscono il cuore con la speranza e l’abbraccio della presenza.

Oggi celebriamo l’Eucaristia per e con i nostri ammalati e sofferenti: è la modalità originaria e peculiare con cui la comunità cristiana (= la Chiesa), nel Corpo e Sangue del Signore che si offre e si dona per noi, riconosce e sperimenta la presenza di ogni sofferenza e dolore dell’uomo.

E proprio dall’Eucaristia scaturiscono e sono esigiti il dono e l’offerta di sé verso i sofferenti.

Sogno pertanto che, accanto ai nostri malati, insieme ai loro parenti e alla generosità delle sorelle e fratelli dell’UNITALSI, ci sia l’abbraccio e la tenerezza di tutta la comunità, la “coralità” di tutto il popolo di Dio, che è famiglia di Dio in cui piccoli e grandi, sani e sofferenti, forti e deboli si ritrovano e si riconoscono accolti e risanati dal sorprendente amore del Signore Gesù che tocca ciascuno di noi e ci guarisce.

Chiedo poi che si avvisi il sacerdote quando un vostro famigliare o amico attraversa il momento della malattia e del dolore.

Anche quando si rende necessario il ricovero ospedaliero.

La visita ai malati è il primo ministero di un prete. Grazie

Vi benedico

Don Vittorio

Domenica 15 Giugno durante la Santa Messa delle ore 10.00 festeggeremo le coppie che vogliono ricordare il primo, 5°, 10°, 15°, 20°, 25°, 30°, 35°, 40°, 45°, 50°, 55°, 60° ... Anniversario del loro Matrimonio.
In fondo alla Chiesa si possono ritirare i moduli di iscrizione da consegnare in Segreteria parrocchiale.

Ore 9.30 Ritrovo all'Oasi San Giacomo
Ore 10.30 Momento di preghiera
Ore 11.00 Intrattenimento in allegria
Ore 12.15 Pranzo comunitario con gli ammalati
Ore 14.30 Camminata in amicizia
Ore 15.00 Santo Rosario - Santa Messa nella Parrocchia Santi Gervaso e Protaso