Carissimi,
ci attende una settimana straordinaria: da giovedì sera 20 c.m. alla prossima domenica 23 c.m. vivremo le Giornate Eucaristiche.
Tutte e tre le Parrocchie della città si metteranno in ginocchio ad adorare l’Eucaristia, Mistero della Presenza del Signore Gesù.
È una grazia che ci viene donata ed intuiamo che è proprio della Grazia dell’Eucaristia che abbiamo un estremo e necessario bisogno!...
Sono tante le riflessioni che vorrei confidarvi…
Ho voluto però affidarmi ad alcuni pensieri di don Primo Mazzolari (cfr. “La Parola che non passa”) che mi sembrano stimolanti:
- Certi momenti liturgici sono diventati troppo frequenti, perché ci parlino in profondità. Occorre distaccarsi un po’, rompere l’abitudine, cogliere l’attimo di grazia che ci gonfia gli occhi e il cuore. Allora il pane ritrova il suo sapore e la sostanza che fa vivere.
Sono in Chiesa: poche donne e due soldati. Levo gli occhi dal libro per guardare il sacerdote che s’è voltato con l’ostia alzata sopra la pisside.
Parla un latino robusto e chiaro. “Ecce…”
Come se dicesse proprio a me, all’improvviso: “Guarda!, Specchiati!"
Non avevo mai pensato che fare la comunione è sostenere il confronto con Cristo.
- Confrontarsi con l’Uomo-Dio, nella comunione.
Adesso capisco quanto può costare la Pasqua!
Zaccheo si confronta e si riscopre ladro; Maria Maddalena si confronta e si riconosce la peccatrice della città; io mi confronto e mi ritrovo - finalmente - quello che sono, un pover’uomo.
Nessuno si riconosce veramente, se non si guarda nell’ostia racchiusa nell’ostensorio ed esposta per l’adorazione.
- "Ecco."
Non vedo che una piccola ostia, quasi un niente… che è tutto.
- “Ecco colui che toglie i peccati del mondo…”: Tu Signore, tu solo hai pietà di me, mi vieni vicino e mi sollevi il cuore rubandomi il mio peccato. È così folle questo gesto, che hai dovuto lasciarti crocifiggere, perché ti credessi e ti spalancassi fiduciosamente la porta della mia miseria.
“Signore, non sono degno che tu entri…”, ma Ti apro lo stesso, Ti apro la porta più larga del mio cuore. Ma Tu l'hai già scardinata con la tua croce. Qualcuno mi si è inginocchiato vicino, povero come me, peccatore come me.
Per ritrovarsi fratelli, bisogna sentirsi irrimediabilmente poveri.
- Tu entri e mi prendi come sono, mi dai il tuo Corpo per la mia vita, per la vita eterna…
Ti dico AMEN: e divento il tabernacolo della tua dimora!
Sono riflessioni folgoranti, intense, alla don Primo Mazzolari che ci fa bene custodire e far fermentare nel nostro cuore.
Vi invito a non lasciar passare invano queste “Giornate Eucaristiche” e a viverle, anche in forma itinerante, con profondità di impegno.
Ci guiderà Padre Francesco Ghidini, dei Padri Oblati di Rho prendendo ispirazione dalla “Evangelii Gaudium” la gioia del Vangelo.
Vi benedico