È la lettera apostolica cha Papa Francesco ci ha consegnato a conclusione del Giubileo straordinario della Misericordia.
Una lettera in cui, ancora una volta, Papa Francesco ci riporta al cuore del Vangelo: “La misericordia - scrive - non può essere una parentesi nella vita della Chiesa, ma costituisce la sua stessa esistenza, che rende manifesta e tangibile la verità profonda del Vangelo.
Tutto si rivela nella misericordia; tutto si risolve nell’amore misericordioso del Padre” (n. 1).
L’affetto di misericordia anima ogni pagina di questo breve documento e ci sprona a camminare nella custodia e nella testimonianza di quella “gioia della misericordia” che ha raggiunto ciascuno di noi, le nostre comunità ed il mondo intero.
“Adesso, concluso questo Giubileo, è tempo di guardare avanti e di comprendere come continuare con fedeltà, gioia ed entusiasmo e sperimentare la ricchezza della misericordia divina” (n. 5).
Con alcune pennellate brevi, ma di una efficacia straordinaria e suggestiva, Papa Francesco ci invita a celebrare la misericordia in ogni celebrazione Eucaristica (la Santa Messa), nell’ascolto della Parola di Dio e nel Sacramento della Riconciliazione (n. 5 - 9).
Invita poi i Sacerdoti “a prepararsi con grande cura al ministero della Confessione, che è una vera missione sacerdotale” (n. 10) e chiede ai Sacerdoti “di mettere la loro vita a servizio del ministero della riconciliazione in modo tale che, mentre a nessuno sinceramente pentito è impedito accedere all’amore del Padre che attende il suo ritorno, a tutti è offerta la possibilità di sperimentare la forza liberatrice del perdono” (n. 11).
Segue poi questa affermazione: “… perché nessun ostacolo si interponga tra la richiesta di riconciliazione e il perdono di Dio, concedo d’ora innanzi a tuti i Sacerdoti, in forza del loro ministero, la facoltà di assolvere quanti hanno procurato peccato di aborto” (n. 12).
Questa affermazione ha scatenato, sui mezzi di comunicazione ma anche in alcuni ambiti della Chiesa, una raffica di idiozie sul Papa.
“Abortite, tanto il Papa vi perdona” ha titolato il Tempo.
“Non esiste più la scomunica per chi abortisce”, si è chiacchierato in alcuni ambienti malati di miopia religiosa, che forse hanno letto in fretta e quando si legge in fretta si tralascia qualcosa e magari si vuole denigrare e trovare quello che non c’è. Infatti il Papa ha detto chiaramente, tre righe dopo: “Vorrei ribadire con tutte le mie forze che l’aborto è un peccato grave, perché pone fine ad una vita innocente. Con altrettanta forza, tuttavia, posso e devo affermare che non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito che chiede di riconciliarsi con il Padre” (n. 12).
- Il peccato di aborto è grave per chi lo commette e anche per tutti coloro che - in modi diversi - partecipano al peccato d’aborto.
- La scomunica latae sententiae, cioè automatica per cui si è fuori dalla comunione della Chiesa, resta.
- Solo il Vescovo, inizialmente, poteva assolvere dal peccato di aborto e togliere la scomunica. Questa facoltà venne poi concessa anche ad alcuni Sacerdoti. Da almeno quarant’anni i Vescovi lombardi hanno concesso questa facoltà ai Parroci.
- Ora il Papa concede la facoltà di assolvere dal peccato di aborto, con la relativa scomunica , a tutti i preti.
Come vedete la volontà e la decisione del Papa sono quelle di far comprendere che chi si pente, anche di questo gravissimo peccato, viene perdonato e abbracciato dal Signore misericordioso.
Concedendo questa facoltà a tutti i Sacerdoti, il Papa vuole aiutare il cammino di riconciliazione e chiede ad “ogni Sacerdote di farsi guida, sostegno e conforto nell’accompagnare i penitenti in questo cammino di speciale riconciliazione” (n. 12).
Quante idiozie giornalistiche! Quanta “ignoranza religiosa!
Vi benedico

Chi fosse interessato a collaborare per la realizzazione del carnevale è pregato di dare il proprio nome in segreteria dell’Oratorio S. Luigi.