Anno X - n° 2 - Domenica 15 Gennaio 2006 |
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II domenica del tempo ordinario
Egli su di me si è chinato
C'è attesa e incontro nelle letture che meditiamo questa settimana. Da
un parte l'uomo che spera, come dice il salmo, la venuta del Signore,
dall'altra Dio che si china su chi lo cerca.
Il Battista di cui si parla nel Vangelo odierno diventa il raccordo tra
gli antichi e i nuovi testimoni, tra coloro che hanno intuito e predetto e
coloro che hanno visto, ascoltato e toccato. Chi ascolta la sua testimonianza fa
in prima persona l'esperienza del Figlio che narra il Padre e diventa a
sua volta testimone presso gli altri.
La testimonianza ci si rivela come un contagio, o meglio, un fuoco che
si propaga dall'uno all'altro, accendendo tutti della stessa luce: Giovanni
per primo lo indica a due dei suoi discepoli, che subito lo seguono. Uno di
loro, Andrea, conduce a Gesù suo fratello Simone. Il giorno dopo c'è
l'incontro con Filippo e questi, a sua volta, porta l'incredulo Natanaele a "venire
a vedere" Gesù di Nazaret.
Chi per primo l'ha scoperto, porta un altro all'incontro con lui ed è
spettatore di una nuova rivelazione che egli non aveva ancora colto. E' tutto
un dialogo con Gesù e su Gesù. Il nostro rapporto con Dio non può essere
che quello di un dialogo, dato che in principio era la Parola e l'uomo è
suo interlocutore. Il lettore è fatto partecipe di questo dialogo, per fare per
lui l'esperienza della Parola che lo chiama e lo conduce passo dopo passo
a vedere la sua dimora e a stare di casa con lei. Inizia così il cammino
del discepolo, che lo porterà a posare il capo sopra il petto del Maestro,
per cogliere il mistero di Dio e dell'uomo.
(I Samuele 3,3b-10.19 - Salmo 39 - I Corinti 6,13c-15a.17-20 - Giovanni 1,35-42)
"Se due o tre si riuniscono
per invocare il mio nome, io sono in mezzo a loro"
(Matteo 18,18-20)
SETTIMANA DI PREGHIERA
PER L'UNITA' DEI CRISTIANI
18-25 gennaio 2006
Il tema proposto quest'anno per la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani costituisce il fondamento della Chiesa e la promessa che dona vita a ciascuna delle manifestazioni della vita spirituale. Il testo prescelto offre la promessa personale di Cristo: Egli sarà con chi si riunirà nel suo nome ed è il garante dell'unità, della pace e della riconciliazione.
Il contesto in cui si situa nel vangelo di Matteo il versetto che è al centro della nostra riflessione non è tranquillizzante, ma al centro c'è la promessa rassicurante di Gesù: se due pregheranno insieme saranno esauditi, se due o tre si riuniranno nel suo nome, Cristo stesso sarà in mezzo a loro. Ogni essere umano è caro al Padre, ognuno ha valore in se stesso. Ma se gli esseri umani, anche solo due o tre, si mettono insieme formano una comunità e la comunità riceve da Gesù promesse diverse da quelle rivolte ai singoli.
Per formare una comunità, il piccolo gruppo deve manifestare una fede sincera. I suoi membri devono essere dei "testimoni", secondo il paragone che Gesù ha citato poco prima. I due o tre devono essere riuniti "nel suo nome" o "per celebrare il suo nome". È una assemblea di preghiera, di culto, nel nome del Salvatore. Non è rivolta a cercare un risultato immediato e tangibile, ma ad adorare e ad umiliarsi davanti a Dio. Eppure, a quei due o tre è attribuito un potere enorme: le loro preghiere saranno accolte e il Figlio di Dio stesso sarà con loro. Nessuna forza umana può essere così grande come quella che deriva dall'essere riuniti insieme nel segno della fede. La Chiesa ha un compito missionario, deve portare il messaggio di Cristo a tutti gli uomini. Ma il centro della Chiesa è quando anche solo due o tre sono riuniti nel suo nome. E Cristo è con loro.
Due o tre persone rappresentano una pluralità. Ma rappresentano anche la diversità. Non tutti gli esseri umani sono uguali, anzi non ce ne sono mai due perfettamente uguali, nel corpo e nello spirito. Il bello dell'umanità è proprio nella diversità: di sesso, di colore, di razza. Due o tre persone sono diverse una dall'altra. In questo modo rappresentano una sintesi di tutte le diversità che ci sono nel mondo. Gesù è in mezzo ai diversi che sono riuniti nel suo nome. È Gesù stesso ad unificare le differenze, l'unità viene come dono del Signore, ma è una unità che mantiene e rispetta le diversità che ci sono tra gli esseri umani.
Sebbene la divisione fra i cristiani sia una dolorosa realtà, la pluralità di tradizioni delle chiese cristiane è invece un dono. Come tante persone diverse hanno sensibilità e doni differenti, così tante espressioni diverse della fede in Cristo sono una ricchezza. Ma la parola che ci giunge in questa Settimana di preghiera ci fornisce un invito pressante di Cristo: non pregate da soli! Vale per le persone, ma vale anche per le comunità e per le diverse espressioni della Chiesa del Signore. È bello che ciascuna preghi, nella sua lingua e nei modi che le sono consueti. Ma la promessa di Cristo è anche un invito: mettetevi d'accordo, due o più comunità, e la vostra preghiera sarà esaudita dal Padre che è nei cieli. Riunitevi insieme, tante realtà diverse, per invocare il mio nome e sarò in mezzo a voi. L'invito di Gesù agli uomini è di riunirsi per pregare, per adorare; ma è anche un invito a gruppi di persone, per evitare che ciascuno si chiuda in se stesso e porti, insieme con altri, la sua testimonianza.
"Tutti insieme per il nostro Oratorio"
Spettacolo Gruppo Famiglie
Per tutto il mese di gennaio, al termine di ogni Santa Messa festiva e prefestiva, sul piazzale della Chiesa si tiene la prevendita dei biglietti per lo spettacolo delle famiglie di sabato 28 e domenica 29 gennaio 2006.
Resoconto vendita libri 2005
Nel corso del 2005 un sempre crescente numero di parrocchiani si
è lasciato coinvolgere dalle variegate proposte di lettura: Bibbia,
Vangelo, preghiere, narrativa, saggistica; testi volti alla formazione
personale, all'arricchimento spirituale e all'approfondimento della
fede. Il ricavato delle vendite è di 830,00 così
destinato:
70,00 per le missioni
760,00 per iniziative culturali.
Un grazie a tutti coloro che hanno collaborato e sostenuto
l'iniziativa che proseguirà anche nel 2006,
la terza domenica di ogni mese.
Settore libri della Commissione
Culturale Parrocchiale
Mistero d'amore per tutta l'umanità
PARTE TERZA
LA MISSIONE DEL POPOLO DI DIO NUTRITO DALL'EUCARISTIA
Eucaristia e comunità cristiana
Gratitudine per i sacerdoti, i diaconi e gli altri ministri
e collaboratori liturgici.
L'Assemblea Sinodale esprime intensa gratitudine, apprezzamento
e incoraggiamento ai sacerdoti, in particolare ai presbiteri fidei
donum, ministri dell'Eucaristia, che con competenza e generosa
dedizione edificano la comunità con l'annuncio della Parola di Dio e del
Pane della vita. Si raccomanda vivamente ai sacerdoti la
celebrazione quotidiana della Santa Messa, anche quando non ci
fosse partecipazione di fedeli. Ugualmente il Sinodo ringrazia i
diaconi permanenti che collaborano con i presbiteri nell'opera
di evangelizzazione mediante la proclamazione della Parola di Dio
e della distribuzione della santa Comunione. Sarebbe
conveniente promuovere questo ministero secondo le indicazioni conciliari.
Allo stesso modo è importante ringraziare i ministri istituiti, i
consacrati e le consacrate, i ministri straordinari della santa Comunione,
i catechisti e altri collaboratori, che aiutano a preparare ed a
celebrare l'Eucaristia e la distribuiscono con dignità, e specialmente gli
animatori che comunicano la Parola di Dio e danno la Comunione
nelle celebrazioni comunitarie in attesa del sacerdote. I Padri
sinodali apprezzano molto la testimonianza dei fedeli cristiani che
partecipano con frequenza alla celebrazione eucaristica feriale, soprattutto
di quelli che affrontano notevoli difficoltà dovute all'età e alle distanze.
Spiritualità eucaristica e vita quotidiana
I fedeli cristiani hanno bisogno di una più profonda
comprensione delle relazioni tra l'Eucaristia e la vita quotidiana. La
spiritualità eucaristica non è soltanto partecipazione alla Messa e devozione
al Santissimo Sacramento. Essa abbraccia la vita intera.
Incoraggiamo soprattutto i fedeli laici a continuare nella loro ricerca di un più
alto senso dell'Eucaristia nella loro vita e a sentire fame di Dio.
Chiediamo ai teologi laici di esprimere la loro esperienza di vivere
l'esistenza quotidiana in uno spirito eucaristico. Incoraggiamo specialmente
le famiglie ad essere ispirate e trarre vita dall'Eucaristia. In
questo modo esse partecipano alla trasformazione del loro milieu
sociale attraverso la testimonianza della loro vita personale e
l'esercizio della loro vocazione battesimale che li destina a portare la
Buona Novella ai loro vicini. In questo quadro risplende la
testimonianza profetica delle consacrate e dei consacrati che trova
nella celebrazione Eucaristica e nell'Adorazione la forza per una
sequela radicale di Cristo, obbediente, casto e povero. La vita
consacrata ha qui la sorgente della contemplazione, la luce per l'azione
apostolica e missionaria, il senso ultimo del proprio impegno con i poveri e
gli emarginati e la caparra delle realtà del Regno.
I divorziati risposati e l'Eucaristia
In continuità con i numerosi pronunciamenti del Magistero della
Chiesa e condividendo la sofferta preoccupazione espressa da molti
Padri, il Sinodo dei Vescovi ribadisce l'importanza di un atteggiamento e
di un'azione pastorale di attenzione e di accoglienza verso i
fedeli divorziati e risposati. Secondo la Tradizione della Chiesa
cattolica, essi non possono esser ammessi alla Santa Comunione,
trovandosi in condizione di oggettivo contrasto con la Parola del Signore
che ha riportato il matrimonio al valore originario dell'indissolubilità
(cf. CCC 1640), testimoniato dal suo dono sponsale sulla croce
e partecipato ai battezzati attraverso la grazia del sacramento.
I divorziati risposati tuttavia appartengono alla Chiesa, che li
accoglie e l i segue con speciale attenzione perché coltivino uno stile
cristiano di vita attraverso la partecipazione alla Santa Messa, pur
senza ricevere la Santa Comunione, l'ascolto della Parola di Dio,
l'Adorazione Eucaristica, la preghiera, la partecipazione alla vita comunitaria,
il dialogo confidente con un sacerdote o un maestro di vita
spirituale, la dedizione alla carità vissuta, le opere di penitenza,
l'impegno educativo verso i figli. Se poi non viene riconosciuta la nullità
del vincolo matrimoniale e si danno condizioni oggettive che di
fatto rendono la convivenza irreversibile, la Chiesa li incoraggia a
impegnarsi a vivere la loro relazione secondo le esigenze della legge di
Dio, trasformandola in un'amicizia leale e solidale; così
potranno riaccostarsi alla mensa eucaristica, con le attenzioni previste
dalla provata prassi ecclesiale, ma si eviti di benedire queste
relazioni perché tra i fedeli non sorgano confusioni circa il valore del
matrimonio. Nello stesso tempo il Sinodo auspica che sia fatto ogni
possibile sforzo sia per assicurare il carattere pastorale, la presenza e
la corretta e sollecita attività dei tribunali ecclesiastici per le cause
di nullità matrimoniale (cf. Dignitas connubii), sia per
approfondire ulteriormente gli elementi essenziali per la validità del
matrimonio, anche tenendo conto dei problemi emergenti dal contesto di
profonda trasformazione antropologica del nostro tempo, dal quale gli
stessi fedeli rischiano di esser condizionati specialmente in mancanza
di una solida formazione cristiana. Il Sinodo ritiene che, in ogni
caso, grande attenzione debba esse assicurata alla formazione dei
nubendi e alla previa verifica della loro effettiva condivisione delle
convinzioni e degli impegni irrinunciabili per la validità del sacramento
del matrimonio, e chiede ai Vescovi e ai parroci il coraggio di un
serio discernimento per evitare che impulsi emotivi o ragioni
superficiali conducano i nubendi all'assunzione di una grande responsabilità
per s e stessi, per la Chiesa e per la società, che non sapranno
poi onorare.
Ammissione dei fedeli non cattolici alla Comunione
Sulla base della comunione di tutti i cristiani, che l'unico
Battesimo già rende operante, anche se non ancora in maniera completa,
la separazione alla mensa del Signore è sperimentata giustamente
come dolorosa. Sia dentro la Chiesa cattolica come da parte dei
nostri fratelli e sorelle non cattolici, viene avanzata di conseguenza
molto spesso la richiesta urgente della possibilità di Comunione
eucaristica tra i cristiani cattolici e gli altri. Si deve chiarire che l'Eucaristia
non designa e opera solo la nostra personale comunione con Gesù Cristo, ma soprattutto la piena communio della Chiesa. Perciò
chiediamo che i cristiani non cattolici comprendano e rispettino il fatto che
per noi, secondo l'intera tradizione biblicamente fondata, la
Comunione eucaristica e la comunione ecclesiale si appartengono
intimamente e quindi la Comunione eucaristica con i cristiani non cattolici non
è generalmente possibile. Ancor più è esclusa una
concelebrazione ecumenica. Parimenti dovrebbe essere chiarito che in vista
della salvezza personale l'ammissione di cristiani non cattolici
all'Eucaristia, al sacramento della Penitenza e all'Unzione dei malati, in
determinate situazioni individuali sotto precise condizioni è possibile e
perfino raccomandata (UR 8, 15; Direttorio Ecumenico 129-131; CIC 844
§ 3 e 4; CCEO 671 §4; Lettera enciclica Ut unum sint 46;
Lettera enciclica Ecclesia de Eucaristia 46). Il Sinodo insiste perché
le condizioni espresse nel Catechismo della Chiesa Cattolica
(1398-1401) e nel suo Compendio (293), siano osservate.
L'Eucaristia per il mondo
Eucaristia e missione
I fedeli sono invitati a prendere coscienza che una
Chiesa autenticamente eucaristica è una Chiesa missionaria. Di
fatto, l'Eucaristia è fonte di missione. Nella Eucaristia diventiamo
sempre più discepoli di Cristo, ascoltando la Parola di Dio, la quale ci porta
a un incontro comunitario con il Signore mediante la celebrazione
del memoriale della sua morte e risurrezione e attraverso la
comunione sacramentale con Lui. Questo incontro eucaristico si realizza
nello Spirito Santo che ci trasforma e santifica. Risveglia nel discepolo
la volontà decisa di annunciare agli altri, con audacia, quanto si
ha ascoltato e vissuto, per condurre anche loro allo stesso
incontro con Cristo. In questo modo, il discepolo, inviato dalla Chiesa, si
apre ad una missione senza frontiere. Mentre diciamo grazie a tutti
i missionari cristiani operanti nel mondo, richiamiamo la necessità
di riconoscere Cristo come l'unico salvatore. Nell'educazione
missionaria la centralità dell'affermazione dell'unicità andrà fatta emergere
in tutti i modi. Ciò impedirà di ridurre in chiave meramente
sociologica la decisiva opera di promozione umana implicata
nell'evangelizzazione. I Padri hanno rilevato le gravi difficoltà che investono la missione
di quelle comunità cristiane che vivono in condizioni di minoranza
o addirittura in contesti privi di libertà religiosa.
Cineforum
Il Cinema Nuovo organizza il dodicesimo ciclo di Cineforum "Riflettere attraverso un film" dal 7 Febbraio al 4 Aprile 2006 (il 28 Febbraio sospeso per Teatro) con otto film di qualità.
È in distribuzione il volantino con il programma dettagliato, che sarà pubblicato anche sui prossimi numeri della Comunità.
La tessera valida per l'intero ciclo di otto film sarà in vendita presso la cassa del Cinema Nuovo solo la sera di Martedì 7 Febbraio al prezzo di 23,00. Ingresso ad un singolo film 4,00.
L'Azione Cattolica per i giovani
L'Azione Cattolica sostiene le iniziative che la parrocchia e gli oratori
organizzano per i giovani e le ritiene prioritarie.
Per la sua dimensione
diocesana è però in grado di offrire proposte
significative ai giovani che sono in ricerca o che desiderano approfondire la propria fede.
18-19enni: giornate di riflessioni e esercizi spirituali, convegno (11 febbraio), due giorni "maturandi"
giovani 20-30 anni: ritiri spirituali e giornate di preghiera (prima domenica del mese sul "Vangelo delle Beatitudini") all'Eremo San Salvatore di Erba, convegno diocesano, settimane estive
casa di Zaccheo: esperienza comunitaria per 8 giovani in una casa di Milano, per la durata di due settimane. La giornata è scandita dai normali impegni di studio e di lavoro e da momenti comuni di preghiera, fraternità, ricerca dell'essenziale
fidanzati: itinerario per fidanzati (non sostitutivo del corso parrocchiale) con incontri mensili di riflessione sul fidanzamento come tempo di "Grazia", convegno diocesano (15 gennaio) sul tema "crescere nell'intimità di coppia alla luce della castità evangelica"
adulti giovani: incontri di zona con riflessioni per concretizzare la fede nella vita, convegno diocesano su tema culturale (quest'anno: "migrare-sperare, da straniero a cittadino").
Le iniziative sono tenute a livello zonale o diocesano.
Per informazioni e dettagli consultare il sito:
www.azionecattolicamilano.it
Chi desidera condividere le
proprie esperienze e riflessioni
sull’iniziativa di Taizé o è in possesso di foto e filmati
è invitato a consegnare il materiale entro fine Gennaio
alla Manuela, alla Chiara o a Don Paolo.
La vita della nostra comunità
Domenica 15 Gennaio 2006 - II domenica del tempo ordinario |
- Banco Libri in fondo alla Chiesa |
Lunedì 16 Gennaio 2006 |
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Martedì 17 Gennaio 2006 - Sant'Antonio |
ore 21.00 Falò di Sant'Antonio in Oratorio San Luigi |
Mercoledì 18 Gennaio 2006 |
- Inizio ottavario di preghiera per l'unità dei Cristiani (in tutte le Messe breve meditazione) |
Giovedì 19 Gennaio 2006 |
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Venerdì 20 Gennaio 2006 - San Sebastiano |
ore 15.00 Catechesi per casalinghe e pensionati al Centro Parrocchiale |
Sabato 21 Gennaio 2006 - Santa Agnese |
- Inizio settimana dell'educazione |
Domenica 22 Gennaio 2006 - Festa della Sacra Famiglia |
- Ritiro 3a elementare e genitori |
Sacerdoti: Orari delle Sante Messe in Parrocchia |