Anno X - n° 18 - Domenica 14 Maggio 2006 |
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V domenica di Pasqua
Io sono la vite e voi i tralci
"Io sono la vite e voi i tralci", dice Gesù ai
suoi discepoli presenti e futuri. Con questa
metafora, ricca di suggestioni, il Signore
glorificato parla della sua unione profonda con quelli
che aderiscono a lui, lo amano e osservano le sue parole. Vite e tralci sono un'unica pianta:
hanno la medesima linfa e producono lo stesso frutto. Il contesto dell'ultima cena e l'immagine
della vite, che richiama il vino, alludono all'Eucaristia: se uno mangia la sua
carne e beve il suo sangue, ha vita eterna, perché il Signore dimora in lui e lui
nel Signore. La vigna è Gesù stesso, vera vite che porta frutto. In lui c'è
il passaggio dalla vigna alla vite, dai molti all'unico, che è insieme risposta
di Dio all'uomo e dell'uomo a Dio. Se restiamo uniti a lui mediante la
fede, l'amore e l'osservanza della sua parola, passiamo dall'infedeltà alla
fedeltà, dalla sterilità alla fecondità, dal lutto alla gioia. In lui la nuova
alleanza tra Dio e uomo è indissolubile: è lui stesso la nuova alleanza, perché
è insieme Figlio di Dio e Figlio dell'uomo. Il nuovo popolo è formato dai
tralci uniti a lui, unica vite che produce frutti d'amore.
Dimorare in lui è dunque compiere il suo comando: amarci con il suo
stesso amore. La parola "dimorare", cara a Giovanni, richiama relazioni,
affetti, amore. L'uomo dimora dove ha il cuore: abita dove ama, è di casa in
colui che ama. In Gesù, Figlio dell'uomo e Figlio di Dio, anche noi siamo
figli, rivolti verso il seno del Padre. Questa unione "porta frutto", il frutto
dell'"amore", che ci rende suoi "amici", partecipi della sua "gioia". Il punto
di arrivo è la gioia, segno proprio della manifestazione di Dio e
compimento dei desideri dell'uomo.
(Atti 9,26-31 - Salmo 21 - 1 Giovanni 3,18-24 - Giovanni 15,1-8)
Il libro del mese
Saverio Gaeta
Padre Pio
Sulla soglia del Paradiso
Edizioni San Paolo
pp. 178 - euro 11,00
Biografia scritta in occasione
della canonizzazione di Padre Pio utilizzando
testimonianze di uomini e donne che hanno conosciuto da vicino il frate. Il libro consente di
approfondire le diverse sfacettature di questo
straordinario santo che ha avuto come obiettivo essenziale della sua
missione il bene delle anime: "Quando morirò, chiederò al Signore di
farmi sostare sulla soglia del Paradiso e non entrerò fino a quando non
sarà entrato l'ultimo dei miei figli spirituali".
La "grande promessa" è rivolta a ciascuno di noi, questo volume
dà indicazioni precise su come diventare membro della famiglia
spirituale di Padre Pio.
In vendita sabato 20 e domenica 21 Maggio 2006 al Banco libri
in fondo alla Chiesa.
Maggio, Mese del Rosario
Lunedì 22 Maggio
2006 alle ore 16.00 in Chiesa Parrocchiale
sarà recitato il Santo Rosario meditando i venti misteri della Gioia,
della Luce, del Dolore e della Gloria di nostro Signore.
Lo scopo della nostra associazione è assicurare una "lode
perenne" alla Regina del Cielo a beneficio della Chiesa e delle anime.
Associazione del Rosario Perpetuo
Festa della Mamma
In occasione della Festa della Mamma, sabato 13 e domenica 14 Maggio, il Movimento Terza Età allestirà sul Piazzale della Chiesa il mercatino. Il ricavato sarà devoluto al progetto educativo di don Luciano Garlappi in Perù. Vi aspettiamo numerosi.
Movimento Terza Età
Testimoni di Gesù risorto,
speranza del mondo
Traccia di riflessione in preparazione
al Convegno Ecclesiale di Verona
16 - 20 ottobre 2006
I. LA SORGENTE DELLA TESTIMONIANZA
«Cristo è morto una volta per sempre per i peccati,
giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio;
messo a morte nella carne, ma reso vivo nello
spirito» (1Pt 3,18)
«Se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede»
2. Come Gesù Risorto rigenera la vita nella speranza? La prima lettera di Pietro ha vivissima coscienza che il centro della testimonianza cristiana è il Crocifisso Risorto. La Pasqua è proposta alla comunità nella sua irripetibile novità: «Cristo è morto una volta per sempre messo a morte nella carne, ma reso vivo nello spirito» (1Pt 3,18). La professione della fede pasquale sprona i credenti nella prova, li sostiene nella tribolazione e trasforma la loro vita. La Chiesa italiana si prepara al Convegno Ecclesiale di Verona a partire da questa gioiosa proclamazione: Gesù, il Crocifisso, è Risorto! Questa è la speranza viva che essa intende offrire agli uomini di oggi. La Chiesa e i credenti sanno di annunciare e portare una grazia che non possiedono in proprio, ma di cui sono a loro volta gratificati, «liberati con il sangue prezioso di Cristo» (1Pt 1,18-19). Non hanno altro dono da proclamare: a partire dalla risurrezione di Gesù, la vita donata con lui e come lui è il fine della persona, il futuro della società e il motore della storia. La proclamazione della speranza della risurrezione riveste oggi particolare significato per dare forza e vigore alla testimonianza. In un tempo dominato dai beni immediati e ripiegato sul frammento, i cristiani non possono lasciarsi omologare alla mentalità corrente, ma devono seriamente interrogarsi sulla forza della loro fede nella risurrezione di Gesù e sulla speranza viva che portano con sé. Credere nel Risorto significa sperare che la vita e la morte, la sofferenza e la tribolazione, la malattia e le catastrofi non sono l'ultima parola della storia, ma che c'è un compimento trascendente per la vita delle persone e il futuro del mondo.
La speranza è un bene fragile e raro, e il suo fuoco è sovente tenue anche nel cuore dei credenti. Lo aveva già intuito Charles Peguy: «La piccola speranza avanza tra le sue due sorelle grandi [la fede e la carità] e non si nota neanche». Quasi invisibile, la «piccola» sorella sembra condotta per mano dalle due più grandi, ma col suo cuore di bimba vede ciò che le altre non vedono. E trascina con la sua gioia fresca e innocente la fede e l'amore nel mattino di Pasqua. «È lei, quella piccina, che trascina tutto» (da Il portico del mistero della seconda virtù).
Se la speranza è presente nel cuore di ogni uomo e donna, il Crocifisso
Risorto è il nome della speranza cristiana. Vedere, incontrare e comunicare il Risorto è il compito del testimone cristiano.
Vedere il Risorto: un'esperienza di conversione
3. La fede pasquale è anzitutto esperienza di conversione. Molti racconti delle apparizioni del Risorto iniziano annotando come i discepoli, le donne, coloro che hanno seguito Gesù lungo il cammino non lo riconoscano. Il dubbio è sconvolgente: perché non vedo il Signore presente? Gesù Risorto non viene subito riconosciuto. I discepoli, dispersi dalla prova della croce, sono invitati a una nuova prova: dalla precedente conoscenza di Gesù come maestro e profeta devono passare all'esperienza della comunione di Gesù con il Padre. Questo passaggio comporta una duplice conversione. La prima conversione riguarda l'identità di Gesù. Gesù di Nazaret non è solo il profeta che ha rivendicato di essere il Figlio di Dio, ma è il Signore che, seduto alla destra del Padre, conserva le piaghe del Crocifisso, «agnello senza difetti e senza macchia» (1Pt 3,19). Non è solo il Signore che si fa servo, prendendo le nostre piaghe e le nostre ferite, le nostre malvagità e il nostro peccato; ma è il servo che diventa e resta Signore per sempre, trasfigurandoci con la sua carità sino alla fine. Le ferite del Crocifisso non sono il segno di un incidente da dimenticare, ma una memoria incrollabile nella testimonianza della Chiesa. L'annuncio pasquale di Pietro a Pentecoste è il documento della conversione pasquale dei discepoli. Ciò che è avvenuto in loro, Pietro lo proclama a tutti: voi avete crocifisso Gesù di Nazaret, ma egli non è più negli "artigli della morte", perché Dio lo ha reso Signore vivente (cfr At 2,22-24). Questa è la certezza su cui si regge o cade la testimonianza: leggere la croce di Gesù con gli occhi di Dio.
La seconda conversione riguarda il volto della Chiesa. Vedere il Risorto significa che la comunità dei discepoli, che ha seguito il maestro per le vie della Palestina, deve diventare la Chiesa-comunione che mette il Risorto al suo centro e lo annuncia ai fratelli. Come la donna che parte dal giardino della risurrezione e va dire ai fratelli: «Ho visto il Signore!» (Gv 20,18).
Cambia così anche il nostro modo di essere comunità credente e di appartenere alla Chiesa. La Chiesa non è solo il luogo del bisogno di guarigione, di serenità, di pace, di armonia spirituale, di impegno per il povero. La Chiesa del Risorto è la comunità costruita sull'amore, in cui ciascuno può dire all'altro: io ti prometto, io ti dono la mia libertà. La presenza del Risorto nella vita del testimone crea così la comunità della testimonianza. La libertà dell'uomo, che oscilla tra desiderio illimitato e capacità limitate, si trova non solo guarita dal suo delirio di onnipotenza, ma diventa una libertà liberata per la comunione. La dinamica della missione a tutte le genti trova qui la sua sorgente invisibile e inesauribile.
Incontrare il Risorto: un'esperienza di missione
4. La fede pasquale è, in secondo luogo, esperienza di missione. È quanto esprime il mandato finale nel Vangelo di Matteo: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e fate discepole
tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,18-20). La missione è l'incontro con il Risorto, la cui signoria riconcilia il cielo e la terra.
Da qui scaturisce la missione di fare di popoli diversi la Chiesa universale e da qui proviene il mandato di far partecipare tutti alla vita trinitaria mediante il battesimo. Tutto ciò avviene perché il Signore è con noi tutti i giorni. Non c'è prima la fede pasquale e poi il mandato missionario, non c'è prima la comunione e poi la missione: la comunione e la missione della Chiesa sono i due nomi di uno stesso incontro, che custodisce il volto paterno di Dio e la vita fraterna e solidale dell'uomo.
Il Nuovo Testamento ci presenta due dimensioni complementari dell'evento della Pasqua: la prima ne sottolinea l'unità, collocando nello stesso giorno risurrezione di Cristo, apparizioni ai discepoli e dono dello Spirito (cfr Lc 24; Gv 20; Fil 2; Eb 8-9); la seconda sviluppa questa sequenza secondo lo schema dei quaranta giorni, nella scansione di un tempo fondatore, che termina con l'Ascensione, e del suo sviluppo nel dono dello Spirito a Pentecoste (cfr At 1; Rm 8; 1Cor 15,1-11). Le due dimensioni dell'evento pasquale esprimono la ricchezza dell'incontro con il Risorto: da un lato, gli uomini possono accostarsi al Signore riconoscendolo come il Vivente e riconoscendosi come nuova creatura in lui, a qualsiasi popolo appartengano e ovunque siano nati; dall'altro, il Risorto irradia la sua singolarità nel tempo e nel mondo, nella successione dei giorni e nell'ampiezza dello spazio, perché mediante il suo Spirito creatore egli raggiunge gli uomini e la creazione tutta. La singolarità e l'universalità sono i due tratti distintivi della Pasqua e illustrano il movimento della testimonianza cristiana.
Corso di teatro
Organizzato da "la Bottega del Colore" (www.labottegadelcolore.org), prossime date (presso l'Oratorio San Luigi, inizio ore 21.00):
15 maggio 2006 Laboratorio gestuale e vocale
22 maggio 2006 Laboratorio sul testo: comico e drammatico
a confronto
Ringraziamento
I familiari di Suor Maria Rosa Frasisti nell'impossibilità di farlo personalmente, porgono un doveroso, immenso ringraziamento a tutti coloro che con grande, commossa partecipazione hanno seguito le esequie.
Caritas parrocchiale
Quaresima di fraternità
2006
"Un granito de arena"
L'impegno che con tutta la comunità ci siamo assunti durante la
Quaresima è il sostegno al progetto
di costruzione del Centro Educativo Speciale ed Elementare "Santa Rosa de los Huachos" nella
parrocchia "La Sagrada Famiglia" in Hualmay
dove è parroco don Luciano, sacerdote della nostra comunità, missionario fidei donum
in Perù.
Hualmay è un quartiere di 30.000 abitanti per la maggior parte
provenienti dalle regione montuose in cerca di un lavoro. Le condizioni di
vita in questo quartiere sono caratterizzate da una grande povertà.
Mancano le fognature, l'acqua potabile, la luce. In questo contesto i
bambini sono spesso lasciati soli, non frequentano la scuola e sono
spesso vittime della violenza o della droga. Soprattutto i bambini con
problemi mentali, caratteriali o con handicap fisici sono emarginati ed
abbandonati a se stessi.
Nasce da questa situazione il progetto di don Luciano:
costruire una scuola elementare parrocchiale dove ospitare e dare istruzione
a bambini con situazioni familiari ed
economiche difficili e con
disabilità (ritardo mentale, problemi di linguaggio o problemi fisici).
Una attenzione particolare verrà data ai bambini disabili attraverso
il coinvolgimento di psicologi, fisioterapisti, terapisti del linguaggio e
insegnanti di sostegno specializzati.
Il Centro ospiterà 250 bambini dai 6 agli 11 anni.
La costruzione della mensa permetterà di fornire agli alunni il
pasto sopperendo così ai problemi di denutrizione dovuti alla povertà.
L'obiettivo che don Luciano si pone con la costruzione di questo
Centro è di accogliere bambini con necessità educative particolari che non
possono essere adeguatamente seguiti in una scuola regolare per
permettere il recupero delle loro capacità e favorire il loro
reinserimento nella comunità, ridurre la percentuale di abbandono scolastico e
combattere l'analfabetismo, offrire ai bambini la possibilità di una
crescita armonica che tenga conto non solo dell'istruzione ma anche della
loro crescita umana.
Il costo iniziale del progetto è 25.000 euro.
Per aiutare don Luciano a realizzarlo abbiamo attuato diverse
iniziative che hanno visto la partecipazione di tutta la comunità: la raccolta
fondi in parrocchia, la sensibilizzazione e la raccolta fondi dei ragazzi e
delle ragazze dell'oratorio, il mercatino del Movimento Terza Età, il
contributo delle suore dell' Oasi S. Giacomo. Tutto questo ci ha permesso
di raccogliere 6446,50 euro e di dare quindi un cospicuo contributo
al progetto di don Luciano, ma anche di conoscere meglio la realtà in
cui vive e opera.
Ringraziamo tutta la comunità per la partecipazione e
l'attenzione dedicata a questa iniziativa.
Il Giorno del Timone
27 maggio 2006
Presso Cascina La Lodovica Via Lodovica, 5 Oreno di Vimercate tel. 039/666596 internet: www.lalodovica.it
Programma
ore 10.00 - apertura cancelli
ore 11.30 - Santa Messa celebrata da Sua Ecc.za Mons.
Luigi Negri, vescovo di San Marino-Montefeltro
ore 15.00 - conferenza "Il ritorno dell'apologetica". Intervengono Vittorio Messori e Massimo Introvigne
ore 17.00 - consegna del premio "Defensor Fidei",
assegnato a Sua Em.za il cardinale Joseph Zen Ze-kiun, Vescovo di Hong Kong.
Stand espositivi delle associazioni, Mostre, Giochi e animazione per bambini, Possibilità ristoro: self service - servizio bar
Il Centro Culturale "Karol Wojtyla" Amici del Timone partecipa alla giornata. Chi è interessato può contattarci:
- Laura: 02 66825296 (orari ufficio)
Anniversari di matrimonio
Domenica 11 giugno 2006, in occasione della Festa Patronale, durante la Santa Messa solenne delle ore 11.30 verranno ricordati gli anniversari di matrimonio. Coloro che desiderano ricordare la ricorrenza del loro 1° - 5° - 10° - 15° - 20° - 25° - 30° - 35° - 40° - 45° - 50° (e oltre) anniversario di matrimonio possono dare i propri nominativi al Parroco entro domenica 4 giugno.
Pellegrinaggio 5a Elementare
Domenica 28 Maggio 2006, si terrà il pellegrinaggio per i bambini di 5a Elementare a Castiglione delle Stiviere (paese di San Luigi). Partenza da Novate alle ore 8.00, rientro alle ore 17.00. Iscrizioni presso la segreteria dell'Oratorio.
La vita della nostra comunità
Domenica 14 Maggio 2006 - Quinta di Pasqua |
- Incontro ACR al Centro Femminile |
Lunedì 15 Maggio 2006 - San Vittore |
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Martedì 16 Maggio 2006 |
ore 20.30 Santo Rosario in Chiesa Parrocchiale |
Mercoledì 17 Maggio 2006 |
ore 7.40 Preghiera Mariana con i ragazzi delle medie in Chiesa Parrocchiale |
Giovedì 18 Maggio 2006 |
ore 9.00 Adorazione Eucaristica in Chiesa Parrocchiale (fino alle ore 10.00) |
Venerdì 19 Maggio 2006 |
ore 20.30 Santo Rosario in Chiesa Parrocchiale |
Sabato 20 Maggio 2006 |
- Ritiro dei ragazzi della Prima Comunione a Oggiona con Santo Stefano |
Domenica 21 Maggio 2006 - Sesta di Pasqua |
- Giornata dell'Ammalato (ore 9.00
Ritrovo all'Oasi San Giacomo; ore 10.00 Preghiere del mattino con breve meditazione di don Massimo; ore 10.30
Intrattenimento in allegria; ore 12.00
Pranzo comunitario; ore 14.30 Camminata
verso la Chiesa SS. Gervaso e Protaso; ore 15.00 Recita del
Santo Rosario; ore 15.30 Santa Messa concelebrata) |
Sacerdoti: Orari delle Sante Messe in Parrocchia |