Carissimi,
la prima domenica dopo Pasqua (in Albis Depositis) è stata, dal Papa San Giovanni Paolo II, “consacrata” alla Divina Misericordia.
In quest’anno giubilare della Misericordia questa domenica diventa ulteriore opportunità per chiedere al Signore la “grazia” della sua misericordia.
Papa Francesco continuamente rivolge al popolo santo di Dio l’invito ad essere misericordiosi soprattutto col cuore e nel cuore evitando pensieri e parole che non siano manifestazione di misericordia.
Ho letto, in questi giorni, un “apologo” sulla misericordia delle parole.
Nessuno si scandalizzi per la sua “laicità”… che è profondamente umana ed evangelica!

Un tale corse un giorno da Socrate:
- Ascolta, Socrate. Ti devo raccontare come un tuo amico...
- Fèrmati! - lo interruppe il saggio - Hai già passato quel che mi devi dire attraverso tre setacci?
- Tre setacci? Quali?
- Sicuro, tre setacci! Il primo è quello della verità. Hai già controllato se tutto quel che mi vuoi raccontare è vero?
- No. Veramente l’ho sentito dire; e allora…
- Allora l'avrai certamente passato attraverso il secondo setaccio: quello, cioè, della bontà… Quel che mi vuoi raccontare, anche se non dimostrato vero, è per lo meno buono?
L'altro restò titubante;
- No, veramente no; anzi, al contrario…
- Ah! - interruppe Socrate - allora proviamo con l’ultimo setaccio. Chiediamoci se è proprio necessario che tu mi racconti quanto pare ti abbia fatto impressione.
- Veramente… proprio necessario non è di certo…
- Dunque - rispose il Saggio - se ciò che mi vuoi dire non è né vero, né buono, né necessario, seppelliamolo nell'oblio, e non occupiamocene più…

Vi benedico