Carissimi,
si intitola “Donne e uomini per la vita nel solco di Santa Teresa di Calcutta” il messaggio che i nostri Vescovi hanno inviato a tutte le Chiese d’Italia per la 39^a Giornata per la vita che si celebra in questa domenica.
L’invito è quello di fissare lo sguardo del cuore più che degli occhi, sul costato trafitto del Cuore di Cristo da cui proviene un “fiume di vita” che ci dona sostegno e linfa per non lasciarci soffocare la speranza a causa delle preoccupazioni e i travagli della vita.
Anzi, il cristiano dai dolori della vita, trae la capacità di trasformarli e fare della propria vita un dono: proprio nella fragilità e nella debolezza si sprigiona la forza di Dio.
Una piccola grande donna: Madre Teresa di Calcutta ha saputo far fiorire la vita, ha saputo accogliere la vita, ha saputo accompagnarsi agli uomini e alle donne perché non arrivassero alla tremenda decisione di sopprimere la vita perché, come lei affermava: “La vita è bellezza, ammirala. La vita è un’opportunità, coglila. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un sogno, fanne una realtà… la vita è bella, difendila”.
C’è ancora troppa paura nel cuore di uomini e donne che tentennano nel mettere al mondo figli o addirittura scelgono la strada dell’aborto, provocando nella loro stessa carne e nell’intera società una ferita profonda.
Ecco allora una Chiesa, una comunità cristiana, una, due, tre … tante coppie che sappiano con discrezione ma con entusiasmo accompagnarsi a tanti sposi perché, pur in mezzo a tante difficoltà, trovino il coraggio e la gioia di aprirsi alla vita.
È il richiamo costante e continuo di Papa Francesco ad essere una “Chiesa in uscita” (Evangelii Gaudium n° 24)
Non basta fermarsi a “bollare” il male!...
Come afferma Papa Francesco, “molte volte abbiamo agito con atteggiamento difensivo e sprechiamo le energie pastorali moltiplicando gli attacchi al mondo decadente, con poca capacità propositiva per indicare strade di felicità” (Amoris Leatitia n° 38).
Anche questa giornata per la vita divenga, per noi, per tutte le nostre famiglie, per la nostra comunità, occasione feconda per aprirci all’accoglienza, per reagire alla stoltezza di chi si illude di salvare la propria felicità costruendo i muri del rifiuto, per stroncare quella “cultura dello scarto” di chi - in ogni situazione di vita - conta poco...

Vi benedico

P.S.
La vendita delle primule ci permette di sostenere il CAV (Centro Aiuto alla Vita) della Clinica Mangiagalli che si impegna e si “sporca le mani” nei confronti di donne lasciate sole col dramma del loro dolore e con la tentazione della disperazione.